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S. Vito dei N.nni, Si inaugura monumento ai caduti di Cosimo Giuliano



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S. Vito dei N.nni, 13/08/2009

Si inaugura monumento ai caduti di Cosimo Giuliano

Anche quest'anno, all'alba dell'Assunta, alle 4,30 del giorno di Ferragosto, il Pellegrinaggio al Cimitero con partenza dalla Chiesa di Santa Maria degli Angeli (in corso Leonardo Leo).
Un appuntamento ormai tradizionale che quest'anno prevede – al termine della messa – la benedizione del monumento in bronzo che l'Amministrazione Comunale ha fatto realizzare, nel nuovo Cimitero, dallo scultore Cosimo Giuliano.
Si tratta di un “albero della memoria”, dedicato “a chi non è più tornato”, ossia “ai dispersi in guerra, ai caduti sepolti nei cimiteri militari del mondo, ai figli di questa terra morti e sepolti lontano, alle persone scomparse e mai ritrovate”.
Di seguito una descrizione dell'autore:

L’albero della memoria
MONUMENTO SACRO IN BRONZO DEDICATO AI CADUTI IN GUERRA, SUL LAVORO E AI DISPERSI
opera realizzata dal maestro Cosimo Giuliano

In questo luogo di “dormienti nella speranza della Resurrezione” abbiamo voluto ricordare e incidere nel bronzo la memoria incancellabile dei caduti per l’amore della Patria, del lavoro e dei dispersi, dando volto e memoria ai cari scomparsi.
Un albero d’ulivo piantato nel territorio della morte perché la vita abbia il sopravvento attraverso la generazione di donne che si tengono strette e tramandano i segreti della vita, le gioie e i dolori, il presente e il passato.
L’opera è “una foto di famiglia” della famiglia umana attraversata dal dolore all’ombra della Croce.
A sinistra si evidenzia l’anziana donna e nonna, curvata nella preghiera scandita dai grani del rosario, confortata da Dio e dalla sua giovane figlia, donna e madre con la mano posata sulle ginocchia, ad assicurarle vicinanza, sostegno, contro ogni abbandono e soprattutto assenza d’uomo.
L’uomo che le è stato strappato e vive ancora nel piccolo ritratto conservato nel ciondolino appeso al collo.
Al centro la giovinetta nipote con lo sguardo alla madre e alla nonna che insieme cela e manifesta la conoscenza del passato. In alto La Croce su cui la violenza della guerra, l’insicurezza sul lavoro, la traversata avventurosa sul mare in cerca di lavoro, inchioda quelle sofferenze riscattate dall’Amore di Cristo risorto. Quella croce è vessillo e monito per tutti, come indica il braccio del ragazzo con lo sguardo verso l’alto e che stringe nella mano sinistra le pagine di quel volume che narrano per sempre le mille ansie, ricordi, fissati in foto di famiglia. Queste tre generazioni, nonna, madre e figli sono protette e avvolte dalla chioma dell’ulivo.
L’altra facciata dell’opera parla del linguaggio delle piante, come la cultura che ha fatto dell’ulivo il simbolo della pace e dell’abitabilità della terra dopo il diluvio, quando una colomba tornò all’Arca di Noè con un ramo di ulivo nel becco, simbolo di acclamazione alla regalità di Cristo nella domenica delle Palme quando la Chiesa benedice rami di ulivo in ricordo della gente che uscì incontro a Cristo che entra in Gerusalemme.
Da quell’albero viene quell’olio, rimedio e farmaco per il dolore delle ferite, luce che illumina le tenebre in una casa, quella luce simile a un sole che si evidenzia nell’opera, tra i rami e nello spazio aperto in alto. Tutto il tondo richiama il gran sole del cielo, che non lascia nel buio del dolore e della sconfitta l’uomo; per lui si accende una speranza solare.
Nel prato verde l’albero della memoria s’innalza per eternare il ricordo dei nostri cari e di tutti i defunti dispersi nel tempo e nello spazio.
Qui s’eterna l’uomo e l’amore dei vivi per i propri cari defunti.

L’opera misura cm. 250 di diametro – chioma, cm. 80 – tronco, cm. 160 - croce.
L’intera opera è alta cm. 490 più cm. 170 di prolungamento della struttura, immersa in un apposito plinto in cemento armato. All’interno dell’opera, a sostegno, una struttura in acciaio.
L’opera, complessivamente, pesa circa 10 q. ed è stata realizzata presso la fonderia artistica Volpicella di Bari.

Cosimo Giuliano


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