Ostuni, 14/08/2009

Carenza idrica: interviene il difensore civico

Riceviamo e pubblichiamo una nota del difensore civico di Ostuni (Brindisi) inviata: ALL’ACQUEDOTTO PUGLIESE S.p.A di Bari e al Compartimento di Brindisi; ALL’AUTORITA’ D’AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE – PUGLIA; AL SINDACO DEL COMUNE DI OSTUNI, ALLE ASSOCIAZIONE DEI CONSUMATORI che hanno sottoscritto la “Carta dei Servizi AQP; per conoscenza ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI BRINDISI

Giungono quotidianamente a questo ufficio numerose lagnanze da parte di concittadini oltre che di tanti turisti che in questi giorni soggiornano nel nostro territorio, riguardanti l’esigua somministrazione di acqua corrente nella zona delle marine di Ostuni, a cui si aggiungono frequenti casi di interruzione dello stesso servizio idrico.
Il fenomeno, che si ripete ormai da anni nei mesi di luglio-agosto, crea notevoli disagi a tutti gli utenti che dimorano e risiedono nell’intera fascia costiera; danneggia, inoltre, l’immagine della Città di Ostuni e quella parte di economia locale incentrata sul turismo. Si evidenzia lo stato di grande esasperazione da parte di cittadini e operatori economici che hanno manifestato allo scrivente, l’intenzione di agire giudizialmente per il riconoscimento dei propri diritti e per i danni patiti nella circostanza, nel caso in cui tale situazione dovesse perdurare.
Invero, mi viene riferito, che a causa di tale disservizio, diventato non più tollerabile, sono nati diversi contenziosi tra inquilini e proprietari di immobili da questi fittati, determinando notevoli danni di natura economica.
Tale situazione è ben nota all’AQP in indirizzo, considerati i numerosi reclami che riceve quotidianamente attraverso i propri l’uffici, gli organi di stampa ecc., ciononostante, ad oggi, pare che il problema non venga nemmeno affrontato.
Anzi, mi è stato riferito che è in atto un aumento di nuovi contratti con conseguenti allacci alla rete idrica nella zona interessata, senza, presumibilmente, la garanzia di un efficiente servizio.
Da informazioni assunte direttamente presso i locali sportelli dell’AQP di Ostuni, mi è stato riferito che tale situazione potrebbe essere conseguenza dal consistente aumento della domanda di acqua richiesta in questo periodo. Ci si chiede: potrebbe (il condizionale è d’obbligo) anche esere causata da una rete di somministrazione idrica non adeguata alla attuale realtà?
A tale problema, pare, si aggiunga anche una discrezionale decisione dell’AQP di ridurre la pressione a monte delle riserve, per (forse) dare la possibilità ai serbatoi generali di riempirsi. Ma la verità è difficile conoscerla; invero, si ha l’impressione che gli uffici preposti dell’AQP non riescono a dare risposte concrete alle domande (direi alle proteste) loro rivolte, e intanto nella predetta zona, per gran parte della giornata, il servizio viene interrotto o comunque ridotto (nelle civili abitazioni e nelle attività commerciali situati dal primo piano in poi per gran parte della giornata non arriva una sola goccia d’acqua). Di tal che, credo che l’AQP abbia il dovere di garantire una adeguata prestazione negoziale con l’utenza, invece di nascondere il comportamento (inadempimento) adottato dietro talune clausole vessatorie previste nei contratti predisposti unilateralmente dalla stessa Società erogatrice, secondo cui il servizio idrico è garantito non già per un suo regolare utilizzo bensì sino all’apparecchio di misura generale: è sufficiente quindi che arrivi qualche goccia d’acqua a livello dell’impianto di collegamento (contatore) per ritenere adempiuta la prestazione contrattuale da pare dell’AQP.
Diversamente, cioè se un utente non dovesse condividere il contenuto di tale contratto, succede che rimane senz’acqua, cioè l’AQP non autorizza l’allaccio. Tutto ciò, nel terzo millenio, sembra inverosimile, e credo che sarebbe necessario rivedere la normativa che disciplina l’intero servizio idrico nonché la predisposizione dei contratti.
Intanto, stante la palese gravità della situazione, in virtù delle competenze riconosciutemi dalla Carta dei Servizi Idrico Integrato, Vi invito a ripristinare e/o a regolarizzare con assoluta immediatezza il normale servizio di somministrazione idrica nella zona in questione; Vi invito altresì, insieme all’Autorità D’Ambito Territoriale Ottimale di Puglia e al Comune di Ostuni, nell’ipotesi che le informazioni assunte da quest’ufficio fossero vere, a prendere in seria considerazione il potenziamento della rete idrica a valle dell’intero centro abitato di Ostuni, per evitare in futuro il ripetersi di tale situazione; segnalo inoltre alle associazioni dei consumatori in indirizzo, che l’AQP, nella circostanza, ha omesso di informare l’utenza con adeguato preavviso del disservizio che si sarebbe verificato, violando le norme contenute dalla predetta Carta dei Servizi Idrico Integrato.
Tutto quanto su esposto, viene segnalato, per doverosa conoscenza, alla Procura di Brindisi, affinché voglia verificare e/o accertare se nella circostanza si possa ravvisare una eventuale condotta omissiva adottata da soggetti c.d. intranei dell’AQP, quale causa del disservizio verificatosi, tale da ipotizzare il reato di interruzione di pubblico servizio.
Invito infine il Sindaco di Ostuni, in quanto massima autorità amministrativa locale, a farsi promotore di un incontro da tenersi nei prossimi giorni, con tutti gli organi in indirizzo indicati, per poter individuare una proposta che programmi le giuste soluzioni alla problematica in oggetto.
In attesa di un cortese riscontro, l’occasione è gradita per porgere deferenti ossequi.

COMUNICATO STAMPA COMUNE DI OSTUNI - UFFICIO DEL DIFENSORE CIVICO