Brindisi, 04/09/2009
Albano (PD) al Sindaco: "è un cavaliere inesistente"
Tutto risolto in Comune, almeno per il momento. La minaccia delle dimissioni ha avuto l’effetto sperato.
Il sindaco ha ritrovato nei numeri le ragioni per andare avanti.
L’esordio disastroso della prima seduta è alla spalle: anche se, come al solito, non sono state chiarite le ragioni della “ lite” e della riconciliazione.
A chi importa poi? Non certamente ai cittadini considerato che hanno già votato. Adesso devono pensare solo a pagare le tasse, la tarsu, l’iperf comunale: sempre al massimo naturalmente.
L’opposizione: bella pretesa? Perché e in virtù di quale diritto, se è opposizione, pretende di sapere?
In consiglio, dopo il sospiro di sollievo, traspariva evidente la soddisfazione di aver ritrovato il “ Santo Graal”, perlomeno la 21^ pecorella smarrita, sufficiente per governare.
E perché altro, se no?
Hanno servito la solita minestra riscaldata. Hanno riproposto lo stesso percorso virtuale, persuasivo, costruito su tante espressioni lessicalmente suggestive, per descrivere gli stessi impegni della passata consigliatura, rimasti purtroppo in gran parte sulla carta, non realizzati.
Della città attuale, che non ce la fa, che vive in grande affanno e che il rapporto del giornale specializzato “ Italia Oggi” sulla qualità della vita relativo al 2008, ha collocato negli ultimi posti della graduatoria delle 103 città capoluoghi di provincia (92/103), nemmeno una parola.
Eppure scivoliamo sempre più giù.
Dei servizi scadenti (98/103), del livello di disoccupazione (98/103), del livello di degrado ambientale (99/103), del degrado dei quartieri tutti, della desertificazione del centro urbano, della crisi del commercio, dell’artigianato e dell’industria, del livello di emigrazione (2/103), che fotografa una città invecchiata, che perde sempre più giovani, costretti ad andare via per trovare altrove un lavoro ed un progetto di vita, non ne hanno parlato.
Purtroppo che tanto altro ancora. La disoccupazione di un giovane su due, la cassa integrazione cresciuta in modo esponenziale, i 2500 circa posti di lavoro già persi, il calo degli investimenti, la crescita del 232% degli sfratti per morosità, sono la prova del grave disagio economico e sociale del nostro territorio.
In comune ci dicono che non è elegante rammentarlo, che la buona politica deve saper guardare avanti, anche se poi non si dice quanto avanti. Certamente non si può aspettare le calende greche, né si possono ignorare le tante inefficienze e le trascuratezze dalle quali dobbiamo necessariamente partire, se vogliamo stabilire l’area di interventi e delle priorità; altrimenti, come al solito, parliamo di aria fritta.
Un qualsiasi altro sindaco si sarebbe senz’altro chiesto, che cosa faccio? Dove vado? Perché e con chi resto? Ha senso continuare e prolungare l’agonia?
Io non so più dove finisce l’amore più volte dichiarato dal sindaco per questa città e dove inizia l’ ostinazione incomprensibile nel voler andare avanti a tutti i costi .
A volte questa insistenza, questo rifiuto della realtà che lo circonda, questi atteggiamenti quasi ingenui di “cavaliere inesistente” mi sconcertano perché è evidente che i risultati dell’ amministrazione sono veramente esigui, considerato quanto siamo indietro rispetto alle altre città della Puglia.
Io non credo che una maggioranza, ancorché legittimata dal voto, possa continuamente anteporre gli interessi del proprio partito di riferimento o del singolo, a quelli della città e dei cittadini.
D’altronde non si può ragionevolmente pensare di poter continuare a campare o, peggio, a governare minacciando costantemente i consiglieri.
Il sindaco ha l’obbligo di mettere ordine, di chiarire con l’opinione pubblica, con i cittadini, cosa succede e perché succede. Realmente e non in modo virtuale.
Non c’è più tempo per i soliti giochetti, perché su questa città, sui giovani, sul suo futuro, credo che si debba riservare un impegno più ampio rispetto alla solita demagogia.
Vincenzo Albano
Partito Democratico Brindisi
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