Brindisi, 11/09/2009
De Pascalis (CISL): "sconfiggere la criminalità con stagione di investimenti"
Con molta pazienza ho atteso che si sviluppasse il dibattito in tema di sicurezza e legalità per il nostro territorio. Ho seguito con attenzione e per certi versi con sgomento le polemiche tra le Istituzioni dello Stato su di una questione rispetto quale si dovrebbe, al contrario, registrare la massima compattezza, nei fatti oltre che nelle parole. Tuttavia, a questo punto, con i giornali locali che da settimane aprono in prima pagina con una sorta di bollettino di guerra, ritengo che il Sindacato, da sempre presidio di democrazia, debba far sentire forte la sua voce.
Ieri, tutte le sigle sindacali che rappresentano i lavoratori della Polizia di Stato, hanno emesso un comunicato stampa con il quale unitariamente, a prescindere dalle appartenenze, denunciano la gravissima situazione operativa in cui gli agenti e i funzionari sono costretti a svolgere il proprio servizio, con dovizia di numeri e circostanze, smentendo quanti credono che, dall’alto di ruoli di Governo, abbiano la possibilità bacchettare a destra e a manca, divenendo censori degli altrui comportamenti ma fingendo di ignorare quanto accade in casa propria.
Le più disparate interpretazioni stanno caratterizzando ciò che sta accadendo, tuttavia il sottoscritto ricorda bene la stagione dei primi anni novanta, quando giornalmente gli omicidi erano più d’uno e quando il raket, schiacciava sotto il suo tallone l’economia della provincia. Ricordo bene quel periodo, caratterizzato da tanta disoccupazione, dalla chiusura a ripetizione di cantieri ed attività, con la grave crisi del petrolchimico, con le campagne infestate dalla piaga del caporalato, insomma con una società strangolata dalla mancanza di lavoro e di reddito. Fu questo il brodo di coltura in cui si sviluppo il virus della criminalità organizzata.
Non vorrei essere un profeta di sventura, tuttavia non posso non rilevare come le attuali condizioni sociali (disoccupati al 23%, economia paralizzata, zero investimenti, ecc) siano assolutamente simili a quelle di allora, tornatemi alla memoria attraverso le notizie di stampa relative al blitz della Procura Antimafia di qualche giorno fa, con il coinvolgimento di personaggi tristemente “famosi” in quel periodo.
Certamente alcune situazioni sono evolute ma in definitiva la condizione per cui sul bisogno di reddito della manovalanza trova terreno fertile l’associazionismo mafioso, è rimasta immutata e di questo le Istituzioni debbono convincersi, pena un imbarbarimento quotidiano della stessa vita sociale. Nessuno, credo, vuole tornare ai tempi in cui le squadre contrabbandiere la facevano da padrone delle strade di Brindisi e provincia!
All’epoca riuscimmo a sconfiggere la criminalità organizzata, utilizzando due strade: da un lato vi fu una forte sinergia tra la Magistratura, le Forze dell’Ordine e la società civile, rappresentata dalle OO.SS. Questi soggetti costituirono il Comitato per la Giustizia, all’epoca presieduto dal Presidente del Tribunale Dott. Pafundi, magistrato coraggioso e moderato, il quale riuscì a coinvolgere giovani, scuole, associazioni antiraket in un lavoro di coinvolgimento sociale che tendeva a dimostrare come la criminalità fosse non uno status, ma un enorme danno per tutti i cittadini, a qualunque ceto sociale appartenessero.
Dall’altro vi fu una straordinaria stagione di investimenti, basti pensare al rilancio della Chimica, al Polo energetico, al Porto con il suo milione di passeggeri, la quale stagione lentamente corrose l’attrattiva per l’azione delinquenziali, sino a determinare quello scatto di orgoglio istituzionale e sociale che fu la cosiddetta “Operazione Primavera”.
Lungi da me proporre ricette, soltanto ho voluto richiamare una stagione che ha portato benefici al territorio, ha prodotto una coscienza nuova nei cittadini, ha consentito, grazie all’opera meritoria degli uomini delle Forze dell’Ordine e di alcuni Magistrati, di debellare una piaga che pareva insanabile.
Occorre, quindi, a mio parere ritrovare quello spirito, riattivare il confronto tra tutti i soggetti sociale ed economici, chiedere alle Istituzioni ed ai Partiti di accantonare le polemiche di stampo propagandistico, ricompattandoci tutti attorno allo stesso tavolo, coordinati dal nostro Prefetto, così sensibile e attento allo sviluppo del territorio, affinché da Brindisi parta nuovamente quella battaglia alla criminalità organizzata, che ci ha fatto esempio per tutto il Paese.
Corradino De Pascalis
COMUNICATO STAMPA CISL
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