Brindisi, 16/09/2009
Caforio: "il PD apra una fase di ascolto e progettualità"
Il Partito Democratico ha formalmente aperto la stagione congressuale che coinvolgerà i circoli di tutti i comuni e tutti gli iscritti e simpatizzanti del partito. I congressi cittadini indicheranno un numero di delegati, candidati in liste divise per le tre mozioni, che parteciperanno al congresso provinciale fissato per il 4 e 5 ottobre. Di seguito si andrà alle Primarie del 25 ottobre per la designazione del segretario nazionale e regionale.
In realtà, quasi nel silenzio o peggio nel disinteresse diffuso, si sta scegliendo quale Partito Democratico vogliamo, con quali coalizioni ci presenteremo agli elettori, quali sono i temi politici da ritenere prioritari, si stanno analizzando errori e meriti della scelta fatta con le Primarie del 2007 e proponendo soluzioni e cambiamenti. Di fatto si sta rifondando il Partito Democratico.
Le tre mozioni congressuali ed i relativi candidati alla segreteria nazionale (Dario Franceschini, Pierluigi Bersani ed Ignazio Marino) propongono una diversa idea di partito, una diversa soluzione alla crisi di rappresentatività che il nostro partito affronta da mesi, un differente modo di approcciarsi e risolvere le sfide della società, una riforma del reclutamento della classe dirigente e dei criteri di scelta dei candidati per le cariche istituzionali.
Il Partito Democratico, ad un anno e mezzo dalla sua nascita, apre una verifica politica e tira le somme di un progetto varato con passione ed entusiasmo ma che non ha dato i risultati sperati.
E allora qualcuno propone di cambiare rotta, altri di mantenere la barra dritta per un po’ di tempo ancora, altri invece di virare bruscamente e tornare indietro. Qualunque cosa sia, il Partito Democratico vuole affidare alla “sua gente” questa difficile scelta con il metodo già sperimentato delle Primarie.
Ma a questo punto si pone un problema. Quanti tra i nostri tesserati, simpatizzanti, elettori e forse anche amministratori e dirigenti hanno notizie chiare sui congressi che a giorni celebreremo? Quanti hanno avuto la pazienza e quanti la voglia di leggere le tre lunghissime mozioni? E quanti invece hanno aderito ad una mozione solo per mantenere in vita retaggi di appartenenze che si dovevano superare e che mai sono state superate? E peggio ancora quanti fra i nostri elettori riterranno questa operazione credibile e realmente innovativa e di superamento dei soliti schemi della politica?
Secondo me non si può parlare di un soggetto politico che voglia realmente costituirsi come una formazione nuova se prima di tutto non si annoda un rapporto con i cittadini, se non si cerca la propria legittimazione dando voce alla gente e soluzioni alle esigenze ed alle istanze della società.
Fino ad oggi il Partito Democratico ha passato più tempo ad analizzare le sconfitte e a cercare i colpevoli invece di ascoltare le ragioni della protesta di chi non lo ha votato e del partito degli astenuti.
Questa stagione congressuale ci offre un’altra possibilità per scendere nelle piazze, per confrontarci con i bisogni reali della gente, per parlare delle scelte che si vogliono operare per le comunità in cui viviamo e per il nostro Paese, per ridare vita alla democrazia partecipata ad ogni livello.
Il Partito Democratico di Brindisi non può mancare questo appuntamento! Il deludente risultato elettorale ed una campagna tesseramento non eccezionale, con il minor numero di tesserati fra tutte le province pugliesi, impongono a dirigenti, amministratori e tesserati un serio impegno a creare il consenso dei cittadini intorno ad alcune scelte fondamentali, ispirate ai valori che costituiscono la bussola del nostro partito, fuori dai luoghi della politica e con un linguaggio nuovo: quello della gente comune.
Se il Partito Democratico saprà rinunciare ad un modo di fare politica ripiegata su se stessa, autoreferenziale e asfittica per aprirsi ad una fase di ascolto e progettualità condivisa, di valorizzazione dell’identità e della responsabilità politica, sicuramente darà senso e credibilità a questo percorso congressuale che non può essere solitario.
Un antico adagio recita: “Nessun vento è favorevole per chi non sa verso quale porto dirigersi”.
Angelo Caforio
Componente Commissione Provinciale per il Congresso
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