Brindisi, 22/09/2009
La UIL sull'indagine de "Il Sole 24 ore" sul BIL
Anche quest'anno Brindisi ed il suo territorio, tra le 103 provincie italiane, occupa le ultime posizioni nella graduatoria della qualità della vita presentata da “Il Sole-24 ore”.
Il nuovo indice di valutazione con cui è stata compilata la graduatoria del 2009: il Benessere Interno Lordo (BIL) con i suoi 8 indicatori ci penalizza ancora di più rispetto al PIL (Prodotto interno lordo). Infatti perdiamo 7 posizioni nella classifica generale collocandoci al 100° posto.
La UIL provinciale, al di là dei numeri, valuta il contesto in cui ci troviamo sicuramente negativo ma cerca di fare, come sempre, una analisi corretta ed imparziale alla ricerca dei motivi, delle cause e delle responsabilità politiche che possono aver contributo a determinare questa critica situazione.
Naturalmente il degrado complessivo della qualità della vita dei cittadini di Brindisi e provincia non nasce dall'oggi al domani, ma è stato causato nel tempo da molte ragioni che hanno una origine complessa ed articolata che, sommate tra loro, determinano la condizione attuale.
Ci sono, però, particolari settori a rischio che hanno contribuito a determinare questi risultati.
Certo non è casuale il fatto che le emissioni di CO2 in atmosfera risultano essere ben superiori ai livelli di assorbimento consentiti. È un problema grave che secondo noi poteva essere risolto da tempo attraverso le convenzioni che, nonostante le continue richieste del Sindacato, non è stato possibile sottoscrivere perché gli Amministratori locali non sono stati disponibili.
Da quanto tempo il Sindacato sollecita l'attenzione delle Istituzioni per affrontare questo problema?
La mancata possibilità di utilizzare, attraverso accordi locali, materie prime alternative al carbone per produrre energia elettrica come il gas, oltre a quella eolica, fotovoltaica (le energie alternative), ha di fatto impedito di far diminuire il CO2 in atmosfera, facendo perdere al territorio altre buone opportunità ed occasioni e causando tra l'altro chiusure di impianti (come Edipower). Tutto questo ha procurato la perdita di risorse ed investimenti con il risultato, non di poco conto, di poter ottenere nuove possibilità di lavoro tra i giovani e meno giovani, alimentando il giro della criminalità. Un altro settore a rischio che non deve essere mai sottovalutato che contribuisce in maniera determinante a creare pericoli e disagio sopratutto ai commercianti.
La politica del NO! testardamente perseguita negli ultimi anni ha prodotto anche questo.
Questa è la realtà negativa con cui dobbiamo confrontarci ed insieme trovare soluzioni condivise.
La UIL provinciale è convinta che l'azione comune tra le parti potrà determinare condizioni diverse di discussione.
Le dichiarazioni rilasciate dal Presidente della Provincia in questo senso ci fanno sperare, pur sapendo che si dovrà gestire il peggior periodo che il territorio di Brindisi ha attraversato negli ultimi anni.
COMUNICATO STAMPA UIL
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