Brindisi, 22/09/2004
Avio richiede la cassa integrazione per l'intero stabilimento
L'allarme č stato lanciato dal "Il sole 24 ore" di Sabato 18 Settembre in un articolo intitolato "Avio, calano gli ordini. Brindisi verso la cassa" a firma di Augusto Brandi.
Il quotidiano economico ha fatto sapere che l'azienda (ex Fiat Avio, ora posseduto dal fondo americano Carlyle e da Finmeccanica) ha avanzato la richiesta della cassa di integrazione ordinaria a zero ore, per la durata di 13 settimane (da ottobre 2004 a febbraio 2005), per tutti gli 800 dipendenti dello stabilimento di Brindisi.
La motivazione della richiesta sta nella riduzione di circa il 20% delle attivitā relative alla manutenzione dei motori militari effettuata in stabilimento.
Ieri, dopo un servizio di Puglia Tv, la notizia ha raggiunto la piena diffusione ed in cittā č stato avviato un serrato confonto.
La Rsu dell'azienda ha chiamato a raccolta tutte le istituzioni ed ha chiesto l'apertura di un tavolo per discutere dell'argomento.
I sindacati richiedono che si addivenga ad una soluzione definitiva anche perchč oggi si ripete una situazione giā subita ad inizio anno. Da allora nessun passo in avanti. Anzi il peggioramento dell'economia e la diminuzione dei fondi relativi alla difesa, ha fatto si che lo stabilimento di Brindisi scontasse in pieno l'essere completamente incentrato sulla produzione militare.
L'azienda, intanto, ha fatto sapere che la cassa integrazione servirā a tamponare una situazione contingente e che intende differenziare la produzione dell'impianto brindisino affiancando alle attivitā inerenti il settore militare alcune produzioni a destinazione civile.
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