Brindisi, 06/10/2009
Confiscati i beni di Savino di Lauro
Confiscati tutti i beni riconducibili a Savino Di Lauro, nato a Brindisi nel 1957, pregiudicato per associazione mafiosa ed armi, e condannato in secondo grado per traffico di droga ed estorsione continuata, attualmente sottoposto alla misura della sorveglianza speciale.
La confisca segue un indagine della direzione investigativa antimafia di Lecce che, attraverso accertamenti bancari e patrimoniali, avrebbe consentito di ricostruire il patrimonio facente capo al pregiudicato e dimostrato che i beni intestati a parenti risultano essere proventi derivanti dal riciclaggio di attività illecite.
E che l'intestazione dei beni fosse fittizia, attuata al solo scopo di eludere le disposizioni di legge in materia di prevenzione patrimoniale, lo motiverebbe la circostanza che i redditi prodotti da Di Lauro e dalla figlia fossero appena sufficienti al sostentamento del loro nucleo familiare e che lo stesso Di Lauro risulterebbe presente attivamente nella gestione quotidiana dell'aziende, pur essendo ufficialmente estraneo ad esse.
Il decreto, disposto dalla seconda sezione penale dello stesso tribunale presieduta dal Dott. Gabriele Perna, ha consentito la confisca: dell’azienda denominata “Bar Le Billionaire” con sede in Brindisi al Corso Garibaldi 115; delle quote sociali della societa’ “Varenne” srl; dell’azienda denominata “Peccati di Gola” con sede sempre a Brindisi alla via Lombardia 7; di un’abitazione con annesso box alla via Dei Santi n.3;di un’autovettura “Toyota Yaris”, il tutto per un valore complessivo di circa 1.000.000 euro
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