Brindisi, 13/10/2009
Sinistra democratica sulla centrale di Cerano
Il Coordinamento Provinciale di Sinistra Democratica è vicino alle popolazioni e ai coltivatori del sud della Provincia di Brindisi, che combattono da anni per denunciare al mondo gli effetti drammatici dell’esercizio della più grande centrale a carbone d’Europa, effetti ben noti alla loro salute, al loro
ambiente di vita e di lavoro e alla loro economia locale, pesantemente condizionata da un mostro il cui impatto ambientale e consumo di territorio il Sindaco di Brindisi vorrebbe addirittura aggravato con la creazione di un porto
carbonifero a Cerano.
E’ un chiaro segno di civiltà che accanto alle storiche associazioni ambientaliste che da oltre 20 anni si battono con tenacia e senza mezzi contro una produzione termoelettrica gigantesca e insalubre, si siano oggi moltiplicati comitati spontanei che sul NO AL CARBONE impegnano energie nuove e
giovani, capaci di sensibilizzare crescenti porzioni dell’opinione pubblica.
Stonano certamente le strumentali manifestazioni di chi, come il Sen.Saccomanno, nulla ha fatto contro il carbone quando è stato dal 2000 al 2005 Assessore Regionale all’Ecologia: proprio gli anni delle convenzioni 2002 e
2003 con ENEL ed Edipower che annullando la convenzione del 1996 consentirono la moltiplicazione della produzione energetica da carbone; gli anni dell'autorizzazione ministeriale al funzionamento del secondo gruppo a carbone della
centrale di Brindisi Nord; per non dire dell’autorizzazione al rigassificatore nel porto di Brindisi: anni in cui la Regione Puglia governata dal CentroDestra
è stata silenziosa spettatrice della costruzione dell’attuale assetto del polo
energetico brindisino, con l’aggiuntiva responsabilità di una incredibile
procedura di V.I.A. che bocciò il molo nel Porto Esterno che ENEL si era
impegnata a realizzare a proprie spese per liberare le banchine di Costa
Morena.
Alle istituzioni che oggi nuovamente trattano con ENEL per contenere i danni
ambientali ancora prodotti, e abilmente nascosti con sponsorizzazioni,
spettacoli e gite scolastiche, tutta la Sinistra brindisina ricorda che i beni
supremi da tutelare restano ambiente salute e occupazione di qualità, in nessun
modo sacrificabili in funzione di contributi economici che possono essere solo
aggiuntivi. Per questo non è praticabile strada diversa dall’abbattimento del
consumo di carbone e dalle opere di trasformazione e ambientalizzazione e di
manutenzione continua degli impianti, per le quali si devono pretendere nuove
assunzioni e lavoro sicuro e non precario, non figlio di gare d’appalto al
massimo ribasso.
Ma salvo chi ha interesse a perpetrare i massimi profitti della lobby
termoelettrica e la crescente incertezza dei lavoratori, tutti nel 2009 hanno
ormai chiaro che solo la conversione a gas, e non certo un porto per il
carbone, potrà dare un futuro alla centrale di Cerano e alla sua occupazione,
in un mondo finalmente attento – se non ai locali scempi ambientali – almeno ai
globali cambiamenti climatici.
COMUNICATO STAMPA COORDINAMENTO PROVINCIALE DI SINISTRA DEMOCRATICA
per SINISTRA E LIBERTA’
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