Brindisi, 16/10/2009
La Polizia va a scuola: settimana contro la violenza
Nell’ambito delle iniziative promosse dal Ministro per le Pari Opportunità in occasione della “Settimana contro la violenza” la Questura di Brindisi, in armonia con le direttive impartite dalla Direzione Centrale della Polizia Criminale del Ministero dell’Interno, ha promosso nella mattinata odierna un incontro con gli studenti del triennio del Liceo Socio – Psico – Pedagogico e Liceo Linguistico Statale “E. Palumbo” di Brindisi.
L’intervento, avente per oggetto “Prevenzione e contrasto delle varie forme di violenza nelle giovani generazioni”, è stato curato da personale della locale Divisione Polizia Anticrimine ed Ufficio Minori (Vice Questore Aggiunto Alberto D’Alessandro, Ispettore Cretì Luigina, Sovrintendente Semeraro Silvana) collaborato da alcuni Poliziotti di Quartiere.
L’incontro, che ha calamitato l’interesse dell’uditorio particolarmente sensibile alla tematica e, nello specifico, al fenomeno dello “stalking”, ha sollecitato momenti di riflessione sugli episodi di violenza che scuotono l'opinione pubblica sollecitando un monitoraggio continuo delle condizioni di vita dei giovani, troppo spesso destinatari di un messaggio diseducativo di surplus consumistico o, addirittura, oggetto di consumo ed abuso.
In tale direzione si orienta il nostro lavoro di potenziamento degli interventi di prevenzione a tutela dell'adolescenza come ambito prioritario di investimento per un futuro di qualità della nostra società.
E proprio il dato afferente le fenomenologie criminose inerenti le giovani generazioni sia come vittime che come autori di reato, rende indispensabile per noi Polizia di Stato fornire una risposta esauriente e specialistica nella specifica attività di contrasto e di prevenzione che le Forze di Polizia svolgono quotidianamente, costituendo anche un polo permanente di riferimento e di coordinamento di tutte le risorse di carattere informativo e operativo che gravitano sul territorio.
L’esistenza, quindi, in seno alla Questura di Brindisi di un Ufficio in grado di fornire un supporto completo ai minori vittime di violenza, supporto che va dall’accoglienza in strutture logistiche attrezzate all’impiego di personale specializzato con metodologie appropriate e di provata sensibilità, ha permesso di potenziare l’azione di contrasto sia in termini di prevenzione che di repressione;
azione particolarmente incisiva anche in considerazione del fatto che gli strumenti normativi attualmente vigenti prevedono pene severe per il reato di stalking e di violenza sessuale sui minori, graduando la pena secondo l’età della vittima e considerando irrevocabile la querela al fine di evitare che pressioni psicologiche sopravvenute possano indurre ad un cambiamento d’idea, ad una rinuncia a procedere.
Rilevante la circostanza che l'Ufficio Minori non opera isolatamente ma si raccorda con altri Enti, pubblici e privati, realizzando quello sforzo sinergico indispensabile per fronteggiare situazioni che richiedono una forma di tutela complessiva: a poco varrebbe l’intervento di un operatore di Polizia senza il contributo di uno psichiatra infantile, dei servizi socio assistenziali, del Tribunale dei minori. Questa collaborazione serve per favorire un flusso informativo utile ad attivare sistemi di protezione del giovane vittima o autore di reato.
E' oltremodo necessaria un'azione coordinata e congiunta da parte di tutte le istituzioni che possono essere mobilitate sul territorio se non si vuole che i diritti dei giovani siano solo declamati più che effettivamente goduti.
L’attenzione, ovviamente, è rivolta non solo al giovane vittima di reato ma
anche a quello autore di reato, venendo talvolta le due figure a coincidere poichè il giovane che delinque è egli stesso vittima di adulti che lo impiegano in attività illecite o, spesso, è indotto da un contesto di degrado familiare, economico e culturale. Non di meno, l’esame delle relazioni esistenti tra autori e vittime ha evidenziato come i primi talvolta orbitino nell’ambiente familiare. Ciò fa ritenere che vi sia un grande sommerso che solo l’acume di chi si occupa dell’universo giovani può aiutare a far emergere attesa la difficoltà di una denuncia spontanea.
La situazione locale, fortunatamente, segnala rari casi di abuso e maltrattamenti su fasce giovanili così come di evasione scolastica, di abbandono morale o materiale.
COMUNICATO STAMPA QUESTURA DI BRINDISI
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