Brindisi, 21/10/2009
Convenzioni Enel:le Associazioni chiedono chiarezza
Sulla stampa si è letto: “Il 20 ottobre l’Enel presenterà una bozza di convenzione e la Provincia si presenterà avendo incartato il consenso dell’assise e delle associazioni di categoria ed ambientaliste su diversi fronti, uniti da una linea di fondo comune: non disperdersi in mille rivoli, anche perché dal 1994 ad oggi Enel ha investito sul territorio circa 70 milioni di euro … ”.
Non sappiamo a quali associazioni si faceva riferimento ma è bene sottolineare che le associazioni ambientaliste e i movimenti cittadini non hanno in alcun modo ed in alcuna occasione dato assensi su qualsivoglia questione a chicchessia.
Soprattutto non intendono rilasciare deleghe in bianco in una situazione indefinita, in presenza di vaghe asserzioni di riduzione del carbone senza che sia nota né la quantità da ridurre né a quali quantitativi totali ci si riferisca.
E’ bene anche mettere in rilievo subito una cosa: che occorre sedersi al tavolo delle trattative senza preconcetti ma tenendo bene in mente la storia di una vertenza energetica tanto lunga che ancora oggi non è conclusa ed è caratterizzata da inadempienze, continue e clamorose, da parte dell’Enel che immagina di edulcorare la popolazione con “donazioni” varie.
Così come viene spontanea una domanda: da cosa dipende se a Civitavecchia l’Enel ha tutt’altro atteggiamento con le istituzioni e ben altra considerazione del territorio?
Agli incontri con l’Enel non si può essere andare senza precisi e inderogabili obiettivi cui non rinunciare, proviamo a citarne alcuni:
è necessaria una drastica riduzione del quantitativo di carbone che non può essere inferiore del 30% del quantitativo movimentato nel 2004, e comunque se bisogna avere dei riferimenti quelli devono trovarsi nella convenzione del 1996;
la centrale Enel di Brindisi è il più grosso “produttore” di CO2 noto gas climalterante, e se questo attualmente non è considerato un inquinante – ma negli Stati Uniti già si pensa d’inserirlo proprio in questa lista – e costituisce apparentemente un problema più globale che non locale, ciò non vuol dire che l’Enel debba eludere il protocollo di Kyoto;
di monitoraggio se ne parla da decenni e da egual tempo l’Enel ricopre il ruolo di controllore di se stessa. L’ipotesi che si possano delegare tali controlli alla “Santa Teresa” o ad altri è incomprensibile quanto inaccettabile in presenza di un ente, l’Arpa, deputato a svolgere tale compito. Piuttosto ci si impegni affinché a colmare i vuoti del suo organico con personale qualificato poiché ciò è una situazione incomprensibile in una realtà come quella brindisina;
Le emissioni massiche della centrale di Cerano non possono essere estrapolate da un contesto più vasto qual è quello di un territorio ove insiste il più grosso polo energetico europeo, impianti ad rischio di incidente rilevante ed è classificato come aerea a rischio di crisi ambientale;
Dopo aver danneggiato l’agricoltura – dal punto di vista ambientale e di immagine – che è uno dei settori economici tradizionali e più importanti, ora l’Enel deve a un risanamento del territorio e a prevedere altri benefici come, ad esempio, la cessione gratuita di calore per tutti quegli agricoltori che intendono impiantare sui loro terreni un sistema di serre.
Quanto hai problemi della salute dei lavoratori e della popolazione va sottolineata l’esigenza di una sorveglianza sanitaria sui lavoratori ex esposti e sulle popolazioni, attraverso studi di epidemiologia sia descrittiva (diffusione di malattie e malformazioni) sia biomolecolare (ricerca di markers di contaminazione nell'uomo) da attivare con il concorso di ASL ed enti pubblici di ricerca;
È necessario promuovere la ricerca scientifica nel campo dell'abbattimento delle emissioni, la bonifica delle aree inquinate, la prevenzione e della cura delle malattie ambientali, sull'energie alternative attraverso iniziative permanenti e congiunte tra aziende ed enti pubblici di formazione e ricerca.
Italia Nostra, Legambiente, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Lipu, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente, Salute Pubblica.
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