Brindisi, 23/10/2009
Porto industriale, Curto: "Brindisi ripiomba in subcultura industriale"
“ Leggo della disponibilità del Presidente dell’Autorità Portuale, Pino Giurgola, ad individuare soluzioni mediate per definire la questione dell’ampliamento del porto industriale, e dico subito che, ad avviso dell’Udc, non si avverte il bisogno di soluzioni mediate , ma di soluzioni chiare, utili soprattutto al rilancio di Brindisi “.
Nessun accenno polemico , ma molto netta e inequivocabile la dichiarazione del commissario provinciale dell’Udc brindisina, Euprepio Curto.
“ Non c’è alcun dubbio – ha commentato Curto – sul fatto che al Presidente dell’Autorità Portuale spetti il potere d’iniziativa sulle scelte strategiche in materia portuale. Però credo che quando tali scelte toccano interventi di natura assolutamente straordinaria, che modificano radicalmente la struttura portuale e l’economia territoriale, il minimo che si possa fare è una consultazione preventiva tra i soggetti portatori d’interessi istituzionali e le stesse categorie sociali ed economiche attinte dall’iniziativa. Ecco perchè, conoscendo la cautela ed il garbo di Pino Giurgola , non posso non esprimere tutto il mio stupore che ciò non sia avvenuto “.
“ Ma evidentemente - ha concluso Curto – i rilievi non sono solo di metodo. Sono anche di merito. Troppe volte, infatti, abbiamo ascoltato le grida di dolore di chi riteneva che il territorio avesse già dato sia all’industria che all’ambiente , e , sia pur con qualche scetticismo , avevamo preso atto che per Brindisi s’intendeva ipotizzare un diverso modello di sviluppo . L’ipotesi dell’ampliamento del porto industriale da Capo Bianco verso Cerano smentisce clamorosamente tale ipotesi , e fa ripiombare Brindisi in una sorta di subcultura industriale priva di qualsiasi prospettiva “.
COMUNICATO STAMPA EUPREPIO CURTO - COMMISSARIO PROVINCIALE UDC
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