Lo sforzo che la nostra regione sta facendo in merito alle energie rinnovabili con investimenti su eolico e fotovoltaico devono essere ripagati da un miglioramento graduale della qualità di vita dei cittadini pugliesi.
Non si può produrre tanta energia rinnovabile e contemporaneamente mantenere alti i livelli di emissioni di CO2, di diossine e di utilizzo del carbone. La Puglia produce tanta energia pulita che non viene smaltita dalle reti, eppure ENEL continua a non ridurre la quota di carbone e neppure le emissioni di CO2 in modo significativo.
La salute dei pugliesi è ricattata da grandi gruppi industriali come ENEL e ILVA. Per questo chiedo al Governatore Vendola di respingere l'accordo siglato con ENEL Cerano sulle nuove convenzioni perchè ancora una volta la salute dei cittadini pugliesi è stata venduta sull?altare degli interessi industriali."
A dichiararlo è l''on. Pierfelice Zazzera, coordinatore regionale dell'Italia dei Valori Puglia dopo aver partecipato alla manifestazi one dinanzi a Palazzo Nervegna a Brindisi organizzata dai comitati Anti Cerano e No Carbone.
"Credo sia chiaro ormai a tutti che le fonti rinnovabili sono il futuro, per questa ragione - prosegue il deputato - dal momento che gli sforzi di investimento in questo senso permettono ai gestori di energia di acquistarla e rivenderla. L'Enel in particolare per la questione di Cerano ha il dovere morale di rivedere le politiche di combustione dei fossili per la produzione di energia. Nel caso della centrale di Brindisi gli 8 milioni di tonnellate concesse sono frutto di una convenzione (quella del 2002) oggetto di indagini da parte della magistratura poichè in odore di tangenti.
Neppure la prevista riduzione del 10% delle quantità di carbone risulta accettabile, dal momento che nel 1996 la convenzione prevedeva l'utilizzo di solo 2,5 milioni di tonnellate di carbone.
Il ricatto dell'occupazione non può essere più accettato di fronte alle morti di tumore che restano nel Salento le più alte d'Italia".