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Brindisi, Convenzioni, PD: "limiti alle emissioni, carbonile e chiusura Edipower"



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Brindisi, 29/10/2009

Convenzioni, PD: "limiti alle emissioni, carbonile e chiusura Edipower"

Nel corso di una riunione svoltasi nei giorni scorsi il PD di Brindisi ha esaminato il tema delle convenzioni tra enti locali e aziende energetiche, alla luce del confronto in atto tra Regione, Provincia, Comune di Brindisi ed ENEL.
A tale incontro hanno preso parte il Segretario Provinciale, i parlamentari e i consiglieri regionali, i consiglieri e gli assessori provinciali e i consiglieri comunali del Partito Democratico. Il PD sostiene con forza l’obiettivo proposto da Regione ed Enti Locali di giungere alla sottoscrizione di nuove convenzioni entro il prossimo mese di dicembre.

L’esigenza di definire un nuovo quadro di relazioni tra detti soggetti, con l’ottica di dare un assetto definitivo al polo energetico brindisino nella sua complessità, non è più rinviabile dopo anni di “vuoto” nel sistema di regolazione dei rapporti tra aziende energetiche e istituzioni locali.
L’intensa attività di confronto avviato in queste settimane tra Enel e Istituzioni locali è giunta ad un punto decisivo: ci sono tutte le condizioni per la sottoscrizione di nuove convenzioni che possano soddisfare le ragioni del territorio. A cominciare dai capitoli più importanti: l’ambiente, la logistica, l’occupazione e il coinvolgimento delle imprese locali, le ricadute sul territorio.

Nel merito dei contenuti che dovranno caratterizzare le nuove convenzioni, si vuole sottolineare in primo luogo la necessità di una definizione, chiara e vincolante, dei limiti a cui sottoporre le emissioni inquinanti e climalteranti.
In particolare, nell’ambito delle emissioni inquinanti (SO2, NOX, polveri) si indica come obiettivo consolidare il consistente abbattimento delle stesse già ottenuto negli ultimi anni: ulteriori adeguamenti tecnologici degli impianti potranno consentire risultati ancora più significativi nella riduzione delle emissioni. Tali interventi dovranno essere accompagnati dall’adozione di un moderno, trasparente e integrato sistema di controllo e monitoraggio delle emissioni che dovrà essere gestito dalle istituzioni locali.
In merito alla riduzione delle emissioni climalteranti emesse dalla centrale di Cerano, la CO2, tale obiettivo potrà essere perseguito mediante una pluralità di interventi che vanno dalla riduzione immediata dell’utilizzo del combustibile-carbone (e conseguente diminuzione della produzione) alla messa in funzione degli impianti sperimentali di cattura della CO2.
Circa l’ipotesi di sostituire una quota di carbone con il CDR (combustibile da rifiuti) il PD ribadisce le proprie perplessità alla luce dell’ancora insufficiente sperimentazione di tale materia nella produzione di energia elettrica nonché, d’altro canto, nella indisponibilità nel territorio provinciale di “CDR di qualità” stante il perdurante incompleto ciclo dei rifiuti in provincia di Brindisi. Andrebbe considerato, inoltre, il rischio che, ove autorizzato l’utilizzo di CDR nella centrale ENEL, possa arrivare CDR da tutta la Puglia in presenza di emergenze ambientali nelle altre province.
In relazione alla logistica dei combustibili si ritiene necessaria la progettazione e realizzazione del molo carbonifero tra Costa Morena Est e Molo Enichem, il cui progetto fu elaborato già nel 2001 dalla stessa ENEL e i cui costi siano a carico delle aziende energetiche: a tal proposito si ribadisce la assoluta contrarietà al progetto di porto industriale a Cerano, opera dall’impatto ambientale devastante, dai tempi realizzativi non definiti e dai costi esorbitanti.
Sempre in riferimento alla logistica, si ritiene di dover richiedere che la costruzione del carbonile coperto presso la centrale ENEL sia realizzata in tempi più rapidi rispetto ai 30 mesi previsti e, pertanto, si richiama l’urgenza di un adeguamento del sistema di movimentazione e sbarco del carbone.
Ulteriore punto qualificante delle nuove convenzione si auspica possa essere rappresentato dalla definizione di procedure che garantiscano pieno coinvolgimento e valorizzazione delle imprese locali nell’accesso alle commesse e per la salvaguardia della manodopera locale, sia in materia di sicurezza sul lavoro che di tutela dell’occupazione, anche in presenza di manodopera e di tecnici che provengono da altre realtà territoriali. Impegni certi devono essere assunti da ENEL riguardo gli investimenti in termini di adeguamento degli impianti, in relazione ai tempi e al coinvolgimento delle pmi locali.
Per quanto concerne, poi, il tema delle ricadute sul territorio, il PD sostiene l’opportunità che si superi la logica dei ritorni meramente economici e vengano individuati progetti (a cominciare dall’ipotesi di investimenti produttivi nel settore della floricoltura da sostenere con l’ausilio di fonti rinnovabili o di impianti cogenerativi) che diano al territorio valore aggiunto in termini occupazionali, ambientali e di valorizzazione del centro di ricerche.
Il PD auspica, altresì, che nel corso delle prossime settimane, decisive per la sottoscrizione di nuove convenzioni, vi sia il pieno ed attivo coinvolgimento dei comuni dell’area a rischio ambientale (S. Pietro Vernotico, Cellino S. Marco e Torchiarolo) nonché delle organizzazioni sindacali e imprenditoriali.

In riferimento, infine, alla centrale EDIPOWER il PD, nel prendere atto della decisione dell’azienda di rinunciare alla realizzazione dell’impianto a ciclo combinato, giudica negativamente tale volontà e la conseguente scelta di continuare ad alimentare a carbone un impianto che, peraltro, doveva essere chiuso già diversi anni addietro.
La città non può né deve tollerare oltre che, a poche centinaia di metri in linea d’aria dal proprio centro storico, sia ancora funzionante un impianto di produzione energetica altamente inquinante per le emissioni prodotte e la quantità di combustibile movimentato.
Pertanto, alla luce di tali volontà, si ritiene urgente promuovere un confronto tra Enti locali, Regione ed Edipower per programmare la chiusura dell’impianto, con tempi e modalità da stabilire senza creare alcuna sofferenza ai lavoratori interessati e alle imprese dell’indotto: la dismissione di quella Centrale liberebbe, così, spazi importanti in quelle che sono le banchine più pregiate dell’intera area portuale da destinare a nuovi scopi commerciali.

COMUNICATO STAMPA PARTITO DEMOCRATICO


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