Brindisi, 04/11/2009
Raffaele Giove: "con quale finalità si utilizzano i diritti portuali"
Ho più volte evidenziato alcune delle problematiche inerenti lo
sviluppo turistico del porto di Brindisi, avanzando anche proposte alla Autorità Portuale, senza ottenere alcuna concreta risposta.
Ho l'impressione che si viaggi su binari di programmazione del tutto incoerenti con la realtà che gli operatori turistici si attendono; neppure la nomina del nuovo assessore al turismo al Comune di Brindisi, pur essendo addetto ai lavori, fornisce certezze circa gli interessi oggettivi della città di Brindisi sul proprio porto.
E infatti inconcepibile che la proiezione turistica naturale del porto di Brindisi sia stata nell ultimo decennio, completamente superata dai maggiori interessi che riserva il Gestore del porto su traffici industriali ed in particolare sulle cosiddette rinfuse.
L'Autorità Portuale ha, palesemente, favorito il traffico industriale in quanto, le risorse che ottiene dai diritti portuali sono decisamente superiori a quelle relative ai diritti portuali traffico passeggeri e veicolari.
Quale finalità abbiano le risorse acquisite dai diritti portuali non ci è dato sapere. Di certo, posso affermare che quelli relativi alla gestione passeggeri nell'anno in corso assommano a circa 2 milioni di euro.
Tali risorse derivano dalle riversali che gli armatori rimettono
all'Autorità Portuale per ciascun passeggero ed automezzo. E' già strano che una Compagnia Armatoriale acquisisca 5 euro a
passeggero e l'altra richieda 10 euro a passeggero; quanto è il reale diritto che il passeggero deve pagare, 5 o 10 euro?
Quale è lìaliquota che l'Autorità Portuale acquisisce da questi diritti?
E' evidente che l'Autorità Portuale quale Ente Pubblico ha un proprio bilancio nel quale deve essere riportato anche lìintroito derivante dai richiamati diritti.
Per quale motivo, i rappresentanti del Comune di Brindisi nel
Comitato Portuale non hanno mai rappresentato la necessità che tali fondi acquisiti fossero direttamente utilizzati per ampliare le attività turistiche del porto?
Per quale motivo si è voluto rinunciare all'utilizzo del porto interno solo a favore di privileggiate imbarcazioni e non al traffico passeggeri con traghetti?
Se il ritorno dei traghetti nel porto interno, volontà della cittadinanza, comporta oneri aggiuntivi per il servizio di ormeggio e disormeggio, per quale motivo l 'Autorità Portuale non impegna le risorse rivenienti dai diritti portuali compensando le maggiori spese?
Per quale motivo l'Autorità Portuale, in perfetta sintonia con il
Comune di Brindisi, pensa esclusivamente ad impegnare risorse per Mega Progetti e/o concorsi di idee che sono sicuramente in contrasto con le volontà sopite della cittadinanza?
Perché la programmazione dell'Autorità Portuale è finalizzata solo all'attività industriale con Mega progetti a Cerano, allargamento di Punta Riso ed addirittura lìeliminazione del nastro trasportatore del carbone fra la centrale di Brindisi Nord e Cerano, che nulla ha a che vedere con la gestione portuale, e non programma le infrastrutture necessarie ad una corretta accoglienza del traffico turistico?
Sono queste, solo alcune delle considerazioni e dei quesiti che
l'Associazione IL FARO si pone e riporta all attenzione degli enti e della cittadinanza, con il proposito di approfondire alcune delle tematiche esposte a breve termine.
L'Associazione, individua quale opportunità certa di sviluppo e di rilancio del territorio quella relativa al traffico turistico ed intende sempre più, partecipare anche con proposte alla programmazione che gli Enti preposti intendono attivare.
COMUNICATO STAMPA RAFFAELE GIOVE - ASSOCIAZIONE IL FARO
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