Ostuni, 16/11/2009
La Chiesa ricorda Mons. Andrea Melpignano
La Comunità parrocchiale del Santuario SS. Cosma e Damiano di Ostuni ricorderà la figura sacerdotale del suo 1° Parroco Mons. Andrea Melpignano nel 10° Anniversario della sua morte.
Venerdì 20 novembre, alle ore 18, S. E. Mons. Rocco Talucci, Arcivescovo di Brindisi-Ostuni presiederà la Celebrazione Eucaristica.
Significativa la Celebrazione perché si inserisce nel 50° della Dedicazione della Chiesa e dell’Anno sacerdotale che il Santo Padre Benedetto XVI ha indetto per la Chiesa nel 150° anniversario della morte del Santo Curato d’Ars.
Fu l’allora Arcivescovo Mons. Settimio Todisco a celebrare i funerali nella Domenica 21 Novembre, festa di Cristo Re, nella chiesa dei SS. Medici.
Nelll’omelia il Presule affermò: “Don Andrea è tornato nella sua casa. La casa è questa Chiesa che ha costruito con tanto zelo, impegno, generosità, uniti al contributo della gente, dello Stato, ai soldi della sua famiglia. Ed ora è qui, nella sua casa e ci fa dono della lezione che ogni papà, ogni mamma solitamente dà ai suoi figli: la lezione del saper soffrire, che supera quella del saper lavorare per la sua gente, in mezzo alla comunità a lui affidata”.
Assumendo l’immagine del Buon Pastore che precede le sue pecorelle come apripista, un apristrada, ha soggiunto: “Don Andrea non si è mai dato il piglio dell’uomo di cultura, quanto piuttosto quello del profeta, dell’uomo di Dio, del Servo di tutti. Amo vederlo camminare in mezzo ai fedeli, per le strade, al mercato, il suo non era solo lo stare vicino, ma avvicinare per capire, per aiutare, per consigliare. Il suo stare in mezzo alla gente era per condividere tutto ciò che è e tocca la gente. E’ sicuramente uno dei tratti caratteristici ed importanti che partiva da lui”.
Nel far riferimento alla solennità di Cristo Re dell’universo, un re che regna non dominando i suoi sudditi ma servendoli, ha sottolineato un’altra caratteristica di don Andrea: “Non ha interpretato la pastorale per comandare perché ha inteso il suo ministero per servire. Non è stato mai un dominatore. Ci ha dato una lezione che gli uomini colti non riescono a darci. Si, perché nella sua semplicità non riusciva a mascherare quella fatica che gli veniva dal fatto che non riusciva a portare avanti la pastorale del dopo Concilio. Così, per non essere legato a nulla, nemmeno alla poltrona, preferì rassegnare le dimissioni anche da parroco”
Dopo aver richiamato le opere che hanno reso grande e conosciuto don Andrea, ha sottolineato particolarmente la costruzione della chiesa dei SS Medici, il restauro della chiesa dei Cappuccini e di S. Maria della Stella in contrada Ramunno e la donazione di un terreno di sua proprietà in contrada Lamacavallo per favorire in Ostuni la presenza di alcuni monaci della Comunità di Bose.
L’attuale Parroco don Paolo Zofra ha dichiarato: “Noi e tutta la Chiesa e la città di Ostuni dobbiamo dire grazie a don Andrea.
Ricorderemo sempre i suoi insegnamenti che ci parlano del suo essere tra la gente, del suo ministero vissuto nel servizio e nella capacità da lui espressa del saper donare e del sacerdote genuino e dinamico”.
COMUNICATO STAMPA PARROCCHIA SANTUARIO
SS. COSMA E DAMIANO
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