Brindisi, 18/11/2009
Tomaselli (PD) sulla vicenda Enac-RyanAir
Con una interrogazione parlamentare urgente i Senatori del Partito Democratico Salvatore TOMASELLI, Colomba MONGIELLO, Alberto MARITATI e Marco FILIPPI hanno chiesto l’intervento del Ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli in merito alla vicenda che vede contrapposti in queste ore l’ENAC – Ente Nazionale per l’Aviazione Civile - e la compagnia RYANAIR.
La scorsa settimana l’ENAC aveva rappresentato, con una propria circolare ai Dirigenti degli Aeroporti italiani, la possibilità per i passeggeri nel nostro paese di utilizzare, al pari del passaporto e della carta di identità, anche altri documenti in corso di validità, la cui legittimità discende formalmente dalla normativa vigente.
A ciò ha fatto seguito la indisponibilità della Ryanair, annunciata nei giorni scorsi dall’Amministratore Delegato Michael O'Leary, ad accettare tale indicazione per “problemi di sicurezza”, con una singolare quanto arbitraria interpretazione.
In realtà, come ha ribadito ENAC, il piano nazionale della sicurezza prevede esplicitamente che vengano accettati i documenti in corso di validità, non limitandoli al passaporto o alla carta d’identità, ma rimandando alla normativa nazionale l’individuazione di tali documenti. Il passeggero, pertanto, ha la possibilità di dimostrare la propria identità anche attraverso documenti diversi dal passaporto e dalla carta di identità, secondo quanto previsto dall’ordinamento italiano. L’ENAC ha sostenuto l’imperatività di tali norme ribadendo che la verifica dell’identità del passeggero attiene a profili di pubblica sicurezza e che, pertanto, le disposizioni relative non possono essere derogate dalle parti in ambito contrattuale, in quanto si tratta di norme di diritto pubblico
Tale evidente discrasia rischia di determinare disagi e disguidi a danno dei passeggeri che non hanno con sé il passaporto o la carta di identità, ma che sono muniti di altri documenti di identità validi in Italia e rischia, altresì, di creare confusione e disorientamento circa la coerenza e l’affidabilità delle stesse procedure di sicurezza.
Ma l’aspetto ancora più grave ed assolutamente inaccettabile di questa vicenda è rappresentato dalla “minaccia” che ha aggiunto lo stesso Amministratore Delegato della Ryanair, annunciando la volontà di rallentare o cancellare l'apertura delle nuove basi di Bari e Brindisi se non venisse ritirata tale direttiva.
L’apertura di due nuove basi di Ryanair a Bari e Brindisi, da dove dovrebbero partire dal prossimo gennaio rispettivamente altre nove e altre quattro rotte, è il frutto di un lungo impegno della Regione Puglia e di un importante investimento pubblico a supporto di tale nuova offerta di collegamenti aerei.
Tale prospettiva è fondamentale per contribuire a consolidare il sistema aeroportuale pugliese, che negli ultimi anni cresce in modo costante e che, dai nuovi collegamenti programmati, prevede un aumento stimato del traffico passeggeri che potrebbe sfiorare i due milioni di passeggeri, con una ricaduta occupazionale indiretta sul territorio regionale di mille unità per ogni milione di passeggeri trasportati.
Obiettivi che in alcun modo possono oggi essere messi in discussione da vicende marginali come quella in corso.
Per questo, abbiamo richiesto con urgenza l’intervento del Ministro delle Infrastrutture perché si metta fine all’allarmismo che le dichiarazioni attribuite all’Amministratore Delegato della compagnia irlandese stanno suscitando in questi giorni nei passeggeri di tutto il Paese ed, in particolare, nei cittadini pugliesi.
Roma, 18.11.2009
Sen. Salvatore TOMASELLI
Sen. Colomba MONGIELLO
Sen. Alberto MARITATI
Sen. Marco FILIPPI
Senatori del Partito Democratico
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