Brindisi, 26/11/2009

Friolo (Pdl) su responsabilità per sprechi e tariffe AQP

I brindisini pagano il triplo rispetto ai milanesi per i consumi d’acqua potabile ma non è soltanto per questa ragione che risultano tra i più grandi bevitori di acqua minerale d’Italia. La rete di distribuzione dell’Acquedotto Pugliese è tra i peggiori nel confronto tra regioni. Falle e perdite, infatti, impediscono di portare a casa dei cittadini tutta l’acqua immessa nelle tubazioni. Nonostante l’Acquedotto Pugliese esiga tariffe esorbitanti nulla ha fatto in questi anni per impedire alla rete di distribuzione di perdere addirittura la metà dell’acqua immessa: 50,3% nelle rilevazioni del 2006.
Tutto ciò continua ad accadere nonostante il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e il suo assessore Fabiano Amati le scorse settimane abbiamo affermato in conferenza stampa che l’acqua non va sprecata perché è un bene dell’umanità.
Parole gravemente incoerenti perché è per la loro inerzia che in certi periodi dell’anno tanti paesi subiscono una riduzione dell’erogazione idrica lasciando i rubinetti di casa a secco.
Sull’enunciazione di principio siamo tutti d’accordo ma dissentiamo esternando la più forte protesta sull’operato concreto della Giunta Vendola che ha provveduto a cambiare a suo piacimento i vertici dell’AQP per soddisfare la “sete di potere” ma senza alcuna volontà di affrontare radicalmente il problema.
Non è più sostenibile neppure il solito gioco dello scaricabarile addossato responsabilità al governo centrale per la mancanza di fondi. E’ semplicemente necessario che l’AQP sia gestito con logiche veramente imprenditoriali. Purtroppo c’è da aggiungere: ma come è possibile che ciò accada se i suoi vertici sono stati nominati da una Giunta Vendola che non ha saputo affatto amministrare e che si è contraddistinta per sprechi ed inefficienza?
La Regione Puglia imponga all’AQP di risparmiare davvero la preziosa “acqua-bene dell’umanità” migliorando la rete idrica. E’ stato accertato che le falle hanno impedito nel 2007 di fare fatturare all’AQP addirittura 800 milioni di metricubi d’acqua. Per uso domestico, dalla tariffa base alla terza fascia, il prezzo varia da 0,63 a 1,90 euro Iva esclusa, ma pur considerando il quantitativo perduto anche soltanto a tariffa agevolata, cioè 0,48 euro, è certo che in cinque anni non sono stati incassati due miliardi di euro. Con quei soldi certamente si sarebbe potuto mettere a nuovo tutta la rete di distribuzione per garantire che il “bene dell’umanità” non andasse disperso. E’ evidente che alla Giunta Vendola riesce più facile cimentarsi nei proclami e nelle enunciazioni di principio piuttosto che dissetare e fare risparmiare davvero i cittadini.

COMUNICATO STAMPA MAURIZIO FRIOLO - VICE CORDINATORE PDL