Brindisi, 02/12/2009
Ass. Ambientaliste: "Gasdotto sia alternativo al Rigassificatore"
La società svizzero-norvegese TAP ha ufficialmente presentato il progetto per
la realizzazione di un gasdotto che, partendo dall'Albania, giungerebbe sulla
costa brindisina.
In merito al progetto le sottoscritte Associazioni ambientaliste hanno
incontrato la Società nel mese di ottobre ed hanno già espresso le proprie
considerazioni e riserve.
Le Associazioni ritengono che di tale impianto si possa parlare soltanto a
condizione che questo sia alternativo al terminal di rigassificazione di
British Gas e, quindi, assolutamente non in aggiunta ad esso.
Ferma restando la netta opposizione al rigassificatore, ribadita in questi
giorni dalla Regione Puglia, va ricordato che il consumo di metano è calato in
Italia nei primi 9 mesi dell'anno di circa il 12% e che gli accordi stipulati
per il potenziamento del trasferimento di gas dall'Africa e per la costruzione
in corso del gasdotto Grecia-Italia sono ampiamente sufficienti a garantire
l'eventuale incremento del fabbisogno italiano anche a crisi superata.
Malgrado ciò, e malgrado il fatto che la Puglia già contribuirà anche a tale
fabbisogno ricevendo a nord di Otranto il gasdotto Grecia-Italia, con
immissione in rete dai 10 ai 20 miliardi di metri cubi annui, le Associazioni
hanno manifestato la disponibilità ad esaminare la proposta TAP (purché, come
si è detto, costituisca un alternativa al rigassificatore) ma hanno anche
espresso contrarietà sul punto prescelto come approdo (sulla costa a nord di
Brindisi) per l'impatto ambientale e paesaggistico che andrebbe a gravare
sull'unica fascia di territorio costiero rimasto immune da insediamenti
industriali.
Le motivazioni per le quali la TAP ha scartato l'area industriale quale
"approdo" del gasdotto le riteniamo superabili in virtù di un contesto poco
approfondito da parte della stessa ritenendo l'area industriale l'unico luogo
preposto per questo genere di infrastrutture.
Inoltre troviamo estremamente significativa una delle motivazioni per le quali
l'area industriale non sia stata scelta, ovvero per l'incompatibilità ("motivi
di sicurezza") con il progetto del rigassificatore, questa motivazione va a
sottolineare pertanto l'invasività e la pericolosità dell'impianto della
Brindisi Lng.
COMUNICATO STAMPA WWF, Legambiente, Italia Nostra, Forum Ambiente Salute Sviluppo
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