Mesagne, 04/12/2009
Lunedì debutto lo spettacolo teatrale "Tempo 0"
Lo spettacolo teatrale “Tempo 0” debutta lunedì 7 dicembre, presso il teatro comunale di Mesagne, alle ore 23.00, con ingresso gratuito, nell’ambito della manifestazione PugliaShowTime realizzata dal Teatro Pubblico Pugliese e dall’Assessorato al Turismo della Regione Puglia.
Realizzato dall’Associazione S.M.T.M.- Gruppo Mòtumus di Brindisi, presieduta dall’attore e regista Maurizio Ciccolella, “Tempo 0” nasce da un importante progetto di ricerca sul territorio brindisino, ripercorre alcune tappe originali della storia che s’intrecciano con la cultura odierna e trovano nella forma drammaturgica inedite rivisitazioni.
Questa nuova produzione tenta, pertanto, una riscrittura scenica di un periodo storico che ha interessato fortemente Brindisi ma anche tutta la Puglia, quello dei templari.
“Il tema dei templari – dichiara Maurizio Ciccolella – diventa l’occasione per uno sguardo maggiormente disincantato su figure che hanno assunto un’aura mitologica e si apre come opportunità per inserire elementi diversi nell’attività di produzione di prosa del nostro gruppo. E’ fondante il fatto che lo spettacolo parte e si alimenta dal suo progetto originario che è stato un progetto storico-artistico ma anche di inclusione sociale”.
In scena lo stesso Maurizio Ciccolella, che cura la regia e ha partecipato alla redazione del testo, Armando Leoci e Stefania Robassa. Il testo è di Salvatore Vetrugno, le musiche di Gaetano Leone e i costumi di Costumes d’Epoque. Assistenti Antonella Todisco e Mariangela Andriani.
L’ambientazione è dunque quella medievale al tempo dei templari, nel periodo che precede il processo all’Ordine del Tempio. Un giovane guerriero e il suo scudiero, in marcia dalla Francia per raggiungere la città di Brento (Brindisi), sono protagonisti di battaglie e avventure che si sviluppano su diversi piani e registri di interpretazione, dal grottesco al tragico, al comico. Il tutto attraverso una struttura drammaturgica che propone gli avvenimenti rivisti con uno sguardo in cui il disincanto diventa il filtro attraverso cui le azioni si svolgono sulla scena.
“La riscrittura degli eventi - dichiara Salvatore Vetrugno - che nella messa in scena trova forme di ricomposizione e riproposizione, fanno dello spettacolo non tanto e non solo uno spettacolo storico ma una proposta dialettica che attraversa uno spaccato di mondo per essere rincarnato oggi e rivissuto dagli spettatori come testamento nuovo e vecchio di un’etica civile e un portato culturale che ancora può appartenerci”.
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