Brindisi, 06/12/2009
Albano (PD) sul Porticciolo Turistico
Ci sono voluti quasi sei anni dalla prima elezione del Sindaco, circa 2000 giorni, per poter finalmente rilevare, nella seduta consigliare del 30 novembre scorso, che la maggioranza della Società Bocca di Puglia è nelle mani private.
Anche se al Comune spetta di nominare il Presidente, con il 21% di capitale sociale, conta poco o niente, perché come ha detto il Sindaco, “ siamo dentro un sistema che ci vede marginali ed emarginati”.
Ora la sua dichiarata intenzione è quella di contare, di svolgere una funzione (?) o il comune dovrà incominciare a guardare “quanto sia utile o abbia interesse a far parte di una società che porta sostanzialmente agli altri acqua al loro mulino”.
L’impegno prioritario di questi giorni è quello di nominare un Presidente, entro il prossimo 11 dicembre. Non si conosce il nome. Si sa per certo che non sarà un consigliere comunale.
Per come il Sindaco l’ha detta, o forse urlata, sembra una buona cosa, anche se non si riesce a comprenderne la portata considerato che, rimanendo immutato l’assetto societario, neanche superman riuscirebbe a cambiare una situazione che ci ha portato, semplificando le sue parole, a contare come il due di picche e non a sapere, come consiglio comunale, alcunché al di là delle abituali perdite di esercizio .
A meno che le passate gestioni, per i risultati conseguiti, non lo abbiano convinto che tutto è meglio di un consigliere comunale della sua maggioranza.
Un annuncio formulato con un piglio ed un tono deciso, come si conviene nei momenti delle decisioni importanti, che purtroppo non riesce a tranquillizzarmi, considerato che spesso le dichiarazioni del sindaco hanno saputo cogliere le difficoltà del momento, ma non sono risultate poi coerenti con le decisioni prese, come è successo, per dirne una, a proposito dell’Istituzione per la prevenzione dell’emarginazione e del disagio giovanile. A parole, sempre in chiusura, ma sempre là, come l’araba fenice. La lista è lunga.
Ora il Sindaco, in ossequio alle rigorose regole della nobile arte dello scarica barile, sta tentando di smarcarsi e far risalire le responsabilità attuali alla decisione della maggioranza di quasi 10 anni fa, che accettò una partecipazione minoritaria in quella società. Un tentativo poco credibile perché, oltre a non risultare coerente con l’animo liberista suo e della sua compagine, non tiene conto che in tutta l’Italia esistono moltissime società partecipate in cui l’ente locale non ha la maggioranza e che funzionano perfettamente, ma principalmente perchè i sei anni di inerzia che hanno caratterizzato la sua gestione, mi sembrano un periodo oltremodo sufficiente per addebitargli la piena responsabilità della attuale situazione della società Bocca di Puglia.
Anche perché la determinazione di voler contare di più, di non essere marginali ed emarginati, come dice Lui, poteva essere presa nel 2005, nel 2006, nel 2007 o nel 2008.
Oltretutto lo reclamavano le perdite che hanno raggiunto la somma di 3 milioni 224.164 euro, dei quali 2.195.278 euro riferiti agli anni dal 2004 al 2008, durante il suo mandato.
Certamente si può far ricorso a sofisticate espressioni suggestive per dire che nel 2008 si è conseguito un sostanziale risultato di pareggio della gestione caratteristica, anche se in effetti ci sono state perdite effettive per 345.871, si può replicare anno dopo anno, in fotocopia, nella relazione di gestione del consiglio di amministrazione, che quello successivo sarà quello buono per il pareggio (in questi giorni spostato ulteriormente nel 2010), si può sempre prevedere la solita discesa di quella numerosissima flotta austriaca, bavarese, slovena (ma anche polacca, ceca e russa che già incominciano ad affacciarsi sui nostri mari) che oggi affolla le marine dell’alto adriatico, che dispettosa non scende da noi, ma non si può sfuggire alla quotidianità della vita e dell’attività del nostro porticciolo, delle quali si sono abbondantemente occupati i giornali e le televisioni locali.
Le carte del 2009 dicono che quella struttura è costata 8.382.000 euro (anche se nel 2006 veniva riferito 8.580.669), che c’è attualmente uno stanziamento regionale per il porticciolo di 2.500.000 di euro per lavori di completamento e di messa in sicurezza, ci sono debiti per quasi 3 milioni di euro nei confronti di uno dei soci, e non ultimo il problema dei lavoratori. Credo che ci siano tutte le ragioni per prendere , con urgenza, una decisione prima di impegnare altre somme.
In campo ci sono proposte interessanti da parte di alcuni nostri concittadini, abbiamo il dovere di esaminarle, non nell’isolamento delle procedure meramente amministrative, ma attraverso la costituzione di tavoli di dialogo e di confronto con la città.
Ma è essenziale che il Sindaco e la sua maggioranza si presentino in consiglio comunale con una proposta in linea con le aspettative della città e della sua tradizione e vocazione marinara. Non si può più aspettare, perché non si possono buttare al vento il denaro pubblico ed una struttura necessaria alla città ed al suo turismo.
Vincenzo Albano
Consigliere Comunale
Partito Democratico
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