Brindisi, 22/12/2009
Rigassificatore, l'intevento dei Popolari per Brindisi
Di seguito riportiamo integralmente l'intervento di Francesco Cannarile, del gruppo "Popolari per Brindisi", al consiglio monotematico sul rigassificatore tenutosi nel pomeriggio di oggi presso l'Aula consiliare del Comune di Brindisi .
Signor Sindaco, Signor Presidente del Consiglio, Colleghi Consiglieri,
fin dal giorno dell’insediamento di questo Consiglio Comunale mi sono avvalso di testi scritti per
effettuare i miei interventi.
So che qualcuno ha ironizzato su questa abitudine del gruppo dei Popolari per Brindisi, ipotizzando
degli oscuri suggeritori alle nostre spalle e dipingendoci come dei semplici esecutori di volontà
altrui.
In realtà, ho sempre preferito leggere testi scritti perché, come dicevano i latini, verba volant scripta
manent. Io ho gelosamente conservato tutti gli interventi fatti in un apposito archivio e me li sono
andati a rileggere prima di questo Consiglio Comunale.
Fin dal giorno dell’insediamento di questa Assise, noi dicemmo con chiarezza due cose:
I. non apparteniamo a nessuno schieramento precostituito e quindi siamo liberi di esprimerci e
di votare in Consiglio Comunale come riteniamo sia più giusto per gli interessi della città;
II. siamo neoeletti nel Consiglio Comunale, il nostro movimento è sorto nell’aprile del 2009 e,
quindi, non siamo in alcun modo vincolati da espressioni di voto che questo Consiglio può
aver assunto su determinati argomenti nella precedente consiliatura.
Questa premessa era necessaria perché oggi, probabilmente, ancora una volta canteremo fuori dal
coro. E perché non ci siano equivoci sulle cose che diremo, consegneremo integralmente il testo di
questo intervento agli organi di stampa e di informazione, alle Associazioni ambientaliste e a quanti
altri hanno espresso il loro parere contrario sul rigassificatore, alle Associazioni imprenditoriali e
alle Organizzazioni Sindacali, che, al contrario, hanno espresso il loro parere favorevole, e alla
stessa Brindisi LNG.
Se posso riassumere i termini della questione mi è parso di capire, dalle informazioni attinte sugli
organi di stampa, che la contrarietà all’insediamento del rigassificatore, poggia essenzialmente su
sei argomenti:
(1) gli impianti di questo tipo servono all’Italia ma non si capisce perché lo si debba fare a
Brindisi visto che noi abbiamo già dato in materia energetica, ospitando ben 3 centrali
elettriche. E’ quello che gli esperti chiamano effetto “nimby”, da un acronimo inglese che in
italiano potrebbe tradursi “non nel mio giardino”;
(2) il rigassificatore è un impianto pericoloso per l’effetto domino che potrebbe scatenarsi vista
la sua vicinanza alle centrali elettriche ed al petrolchimico;
(3) il rigassificatore potrebbe danneggiare gli altri traffici presenti nel porto di Brindisi;
(4) il rigassificatore è in contrasto con il nuovo modello di sviluppo pensato da questa
Amministrazione, fondato sul concetto di “Brindisi Città d’acqua”e, in particolare, su una
riqualificazione di tutto il fronte mare, dal Castello Alfonsino al porto esterno, che dovrebbe
aumentare l'attrattiva turistica della città di Brindisi, sulla scorta di quanto fatto in altre città
europee;
(5) in ogni caso il rigassificatore non si deve fare perché la procedura autorizzativa è stata
viziata da illeciti di carattere penale, tant’è che è in corso un processo che vede imputato, tra
gli altri, l’ex sindaco Giovanni Antonino.
(6) per impianti di questo tipo è obbligatorio che qualsiasi decisione in merito sia preceduta da
una Valutazione di Impatto Ambientale.
Quanto al primo elemento di contrarietà, ossia il non volere in assoluto il rigassificatore sul nostro
territorio, mi sembra paradossale vista la battaglia che tutti quanti noi, almeno a parole, vogliamo
fare per ridurre l’utilizzo del carbone nelle centrali di Brindisi Nord e di Brindisi Sud. Vorrei
ricordare a riguardo che la convenzione tra l’Enel e gli Enti Locali del 1996 prevedeva che un
gruppo di Brindisi Sud funzionasse a metano e che non si poté dare corso a questa parte
dell’accordo perché il metano a Brindisi non c’era.
Ancora, vorrei ricordare che la convenzione stipulata nel 2002 tra gli Enti Locali ed Edipower
prevede che Brindisi Nord debba essere trasformata interamente a metano e che ciò si potrà fare una
volta realizzato il rigassificatore.
Ci rendiamo, allora, conto che dicendo no a questo impianto non avremmo argomenti sufficienti per
convincere l’Enel e l’Edipower a ridurre l’uso del carbone?
E’ legittimo sospettare che dietro il no al rigassificatore vi sia la manina del partito del carbone il
cui uso, dal 2002 ad oggi, è aumentato da 2,5 milioni di tonnellate ad 8 milioni di tonnellate?
Andiamo al secondo punto ossia alla pericolosità dell’impianto e al possibile verificarsi dell’effetto
domino. Siamo veramente tutti convinti che il rigassificatore sia un impianto così pericoloso?
Io lo paragono ad un boiler. Scusate se rischio di essere noioso, ma ogni tanto è utile ricordare a
cosa serve questo impianto e perché si chiama “rigassificatore”. Noi sappiamo tutti che il gas
metano viene estratto allo stato gassoso. Siccome il gas ha un volume notevole, viene liquefatto
perché in tal modo è più facile trasportarlo dai luoghi di estrazione a quelli di consumo. Il gas
liquefatto, arriverebbe a Brindisi, ad una temperatura di meno 120°. Io vi inviterei a mettere
un’accendino a gas nel freezer; a farlo arrivare a quella temperatura e poi a fare uscire il gas vicino
ad un fiammifero acceso. Ci accorgeremmo tutti che il gas a meno centoventi gradi non si incendia
e non esplode. Cosa si fa, allora, per rigassificarlo: lo si fa scorrere in tubi con una doppia camera,
all’interno dei quali vi è acqua calda, e lo si riporta allo stadio gassoso per poi immetterlo nelle
normali condutture della Snam. E allora: di quale pericolosità stiamo parlando?
E poi, è credibile che l’allarme sul pericolo del rigassificatore venga lanciato dalla stessa
Amministrazione che in Comitato Portuale ha votato a favore del rinnovo della concessione
demaniale a favore della Coperoil per far arrivare allo sporgente di Costa Morena le navi che
trasportano GPL nonostante che nel Piano di Risanamento dell’Area ad elevato rischio ambientale
di Brindisi quell’ormeggio era considerato assolutamente incompatibile con la presenza nella stessa
area di persone e di merci?
E non è sempre questa Amministrazione che ha autorizzato, non fosse altro che con il suo colpevole
silenzio, il raddoppio dell’impianto di stoccaggio di GPL della Costiero Adriatica?
Sapete tutti che il GPL è fortemente infiammabile e facilmente soggetto ad esplosioni?
Sapete tutti che la stessa Costiero Adriatica ha previsto che, in caso di esplosione, tutti i brindisini
dovrebbero scappare in Montenegro per evitare di subire danni?
Scusate l’ironia ma su questi argomenti c’è poco da ridere come dimostra il disastro ferroviario
accaduto appena qualche mese addietro a Viareggio! A tal riguardo, Signor Sindaco, vorrei
ricordarle che sull’argomento Le abbiamo rivolto un’interrogazione a cui non ha mai risposto.
Cosa si cela dietro questo silenzio rotto solamente dall’intervento del Presidente Ferrarese?
Passiamo al terzo argomento di contrarietà, ossia quello delle interferenze dell’arrivo delle gasiere a
Capo Bianco con il normale traffico portuale. Intanto, Capo Bianco è nel porto esterno mentre le
navi che trasportano GPL arrivano nel cuore della nostra infrastruttura portuale e nessuno ha mai
avuto niente da ridire. Ma io vi chiedo: avete mai visto in quale squallore versa il porto di Brindisi?
Avete notato che salvo un mese in estate qui arrivano solamente navi carboniere o altri navigli che
trasportano virgin nafta e prodotti chimici? Ma di quale traffico stiamo parlando?
Quarto punto: la famosa “Città d’acqua”. I soldi per riqualificare il lungomare Regina Margherita
sono disponibili nelle casse della Amministrazione Comunale sin dal 18 ottobre 2002 quando, nella
sala Marino Guadalupi, fu firmato l’Accordo di Programma con la Regione Puglia per la misura 5.1
del POR Puglia 2000/2006. Avete fatto convegni, maxi poster, pubblicità: ma non siete stati capaci
di mettere un chiodo sul lungomare e intanto la città è veramente sprofondata nell’acqua! E poi, che
centra Capo Bianco con il lungomare Regina Margherita e con il resto del fronte porto?
Ancora, quinto punto: è sicuramente vero che sul rigassificatore è in corso un processo penale.
E’ in corso, signori miei. Non è stata emessa nessuna sentenza di condanna, neppure in primo
grado. O vogliamo dire che solamente per Antonino non vale la presunzione di innocenza fino a che
non vi sia una sentenza passata in giudicato come prevede la nostra Costituzione? Possibile che i
garantisti del Pdl sostengano questo per Antonino ed il contrario per Berlusconi, Cosentino e quanti
altri personaggi di quel partito sono stati inquisiti in questi anni? E poi: visto che alla Conferenza
dei Servizi in cui fu approvato il rigassificatore hanno partecipato più di 20 persone in
rappresentanza di diversi Enti e di differenti livelli istituzionali, sia stato sufficiente corrompere il
solo Antonino per vedersi approvato il progetto?
E come mai solo l’Avvocato del Comune si oppone in udienza ad ascoltare come testimoni
Berlusconi, Letta, Matteoli, Marzano, Fitto, Saccomanno, Frugis?
Chi ha paura della verità e preferisce fare cortei ingannando la gente ed acquisendo consensi facili?
Infine, l’ultimo punto: la famosa assenza di Valutazione di Impatto Ambientale quando fu
approvato il rigassificatore. Ebbene: la procedura di VIA è stata fatta ed ha dato esito positivo. E
allora? O dobbiamo credere a quanto dice il Sindaco Mennitti per cui nella commissione VIA si
sarebbe prima votato e poi discusso? Caro Sindaco: se fosse vero quello che Lei dice sarebbe stato
sicuramente commesso un reato ed il miglior modo per scoprirlo è quello di far intervenire la
magistratura penale. Quindi, se Lei è a conoscenza di questi fatti non ha che da andare in Procura e
denunciare tutto. Altrimenti è meglio che taccia perché insinuare dubbi su ogni decisione che viene
assunta da un Organo diverso dalla sua Giunta o dal Consiglio Comunale non fa che alimentare un
clima di sospetto di cui non si avverte sicuramente il bisogno. A tale riguardo, colgo l’occasione per
farle una domanda e gradirei, almeno una volta, una risposta certa: la vecchia Amministrazione
affidò alla ASL Br/1 l’incarico di redigere uno studio sugli impianti a rischio di incidente rilevante.
Il Piano è stato consegnato, sono stati forniti quaranta CD, uno per Consigliere, ma Lei non lo ha
mai portato in Consiglio Comunale. Può dirci perché?
Sempre a proposito della VIA, vorrei segnalare che affianco all’area in cui dovrebbe sorgere il
rigassificatore saranno installati dei serbatoi della Marina Militare trasferendo lì il famoso deposito
POL che oggi è nel seno di levante. Questo in virtù di un Accordo di Programma che fu firmato tra i
diversi Ministeri interessati: la Regione, la Provincia, il Comune, l’Autorità Portuale e la Marina
Militare. Non mi sembra che quell’Accordo di Programma sia stato preceduto da una Valutazione
di Impatto Ambientale. E allora, fatemi capire. Quello che vale per la Brindisi LNG non vale per la
Marina e viceversa?
Ecco, queste sono alcune considerazioni che ho cercato di esporre pacatamente e che mi inducono
oggi a dire che opporsi ulteriormente al rigassificatore, salvo che non emergano fatti nuovi, è
solamente un modo per distrarre l’attenzione della popolazione, degli Organi consiliari e delle forze
politiche dall’emergenza carbone e per conquistare facili consensi.
Noi a questo gioco non ci stiamo!
E’ per questo che non voteremo alcun documento proposto dal Sindaco Mennitti e difenderemo
gelosamente la nostra libertà di pensiero parlando a quella parte della città che vuole vedere
Brindisi protagonista di una ripresa economica basata su uno sviluppo industriale compatibile con
l’ambiente e con la salute.
Per lo stesso motivo saremo altrettanto inflessibili nel pretendere che l’Amministrazione Comunale
strappi alla Brindisi LNG i più ampi vantaggi per il nostro territorio.
Pensate solamente che l’Enel, in cambio dell’assenso al rigassificatore che realizzerà a Porto
Empedocle, verserà a quel Comune 2 milioni di Euro all’anno; alla Regione Sicilia 2,5 milioni di
Euro all’anno; farà opere compensative per cinquanta milioni di Euro e ne investirà settanta per
ammodernare il porto. In più, come ultima ciliegina sulla torta, realizzerà insieme alla STS e alla
Sharp, una fabbrica per produrre pannelli fotovoltaici che darà occupazione a cento persone.
Noi pensiamo che anche su questa cosa andrebbe fatta una approfondita riflessione.
Mi riferisco ai contestatori:il gas e il carbone dovrebbero essere inversamente proporzionali, quindi
più gas meno carbone, perciò invito anche a voi a riflettere.
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