I proprietari dello stabilimento termale di Torre Canne (Brindisi) potranno tornare ad accedere alla struttura e cominciare i lavori in vista della prossima stagione. E' questo il disposto del provvedimento di dissequestro delle Terme giunto dopo oltre tre mesi dall'operazione del Nucleo Antisofisticazioni di Taranto che sancì il sequestro dello stabilimento di Torre Canne.
Il provvedimento fu disposto dall'Autorità giudiziaria dopo i risultati delle analisi di laboratorio dei campioni di acqua tese ad accertare la presenza di ceppi batterici che avrebbero potuto essere causa dell'alto numero dei ricoveri e ad una presunta morte di pazienti che si erano sottoposti a cure inalatorie. Nell'inchiesta risultano indagate sei persone per i reati di omicidio colposo e cooperazione in omicidio colposo.
Nei prossimi giorni dovrebbe arrivare anche il provvedimento di revoca del sequestro preventivo. Secondo alcune informazioni non confermate da fonti giudiziarie gli accertamenti non avrebbero rilevato alcuna forma di inquinamento delle acque dello stabilimento, scagionado così la proprietà della struttura. Restano da conoscere gli esiti delle perizie effettuate dagli esperti nominati dalla proprietà e dai giudici che dovrebbero chiarire gli esiti di una vicenda che, allo stato, continua ad avere del misterioso.
Al di là dell'interesse economico e turistico alla ripresa dell'attività termale sarà importante conoscere con esattezza cosa abbia provocato l'infezione di un numero così rilevante di pazienti in cura alla struttura. Stabilire la reale verità sulla vicenda costituisce l'unico interesse comune.
