Brindisi, 11/01/2010

Il Faro: "benvenga la TAP ma il terminale vada alla zona industriale"

Abbiamo già espresso con vigore la nostra opposizione alla realizzazione dell’impianto di rigassificazione della Brindisi LNG in quanto lo riteniamo in forte contrasto con lo sviluppo del porto di Brindisi ed anche del settore turistico per quanto concerne la movimentazione del traffico passeggeri.
Auspichiamo di partecipare, con il nostro simbolo e con l’aggregazione dei soci e degli amici che sempre più si avvicinano e si interessano alle attività del “FARO” ad una nuova manifestazione contro il rigassificatore, contro la localizzazione del gasdotto che la TAP intende realizzare nell’aria di Punta Penne.
Riteniamo che questa nuova iniziativa, simile a quella del 23 Dicembre e/o comunque con le stesse finalità, sia realizzata prima delle elezioni regionali in maniera tale da avere un quadro significativo delle volontà politiche dei nostri rappresentanti istituzionali, locali, regionali e nazionali, congiuntamente ai nuovi candidati sui temi richiamati.
Non siamo pregiudizialmente contrari al gasdotto della TAP che porterà 20 miliardi di metri cubi di gas naturale, ma ci opponiamo fermamente alla localizzazione, della stessa azienda, individuata come la migliore, nel litorale di Punta Penne che storicamente rappresenta uno dei lidi maggiormente frequentati dalla popolazione Brindisina.
Riteniamo che il gasdotto TAP debba essere alternativo al rigassificatore non solo in termini di quantità di gas trasportato (20 miliardi contro 8 miliardi della Brindisi LNG) ma anche in termini di sicurezza e di sostenibilità ambientale.
Altresì è evidente che la localizzazione di Punta Penne è la più infelice per il comparto turistico che individua nella fascia costiera Nord la possibilità di realizzare insediamenti turistici in grado di valorizzare le qualità ambientali, paesaggistiche e del mare.
Certo siamo ancora in attesa che sia approvato il Piano della costa, conseguito nei primi anni del 2000 e che ad oggi impedisce quello sviluppo auspicato oltre che ad aver ingenerato, per la mancanza, i problemi giudiziari dell’unico complesso che avrebbe indotto l’inizio della riqualificazione della costa e del turismo. Siamo ancora in attesa delle risultanze immediate prospettate con grande enfasi dal precedente titolare dell’assessorato all’Urbanistica che, guarda caso prima delle elezioni dichiarò di avere nel cassetto la risoluzione del problema del Villaggio Acque Chiare.
In definitiva ben venga la TAP Brindisi in alternativa al rigassificatore, ma localizzi il tracciato nell’area industriale là dove non esiste solo il petrolchimico ma è fattibile l’individualizzazione di aree disponibili ad accogliere un semplice “tubo” di limitate dimensioni.
Basta con l’utilizzo del territorio in funzione solo degli interessi aziendali e di pochi altri legati alla realizzazione delle opere! L’unica possibilità di tracciato per la TAP è quella richiamata per la quale l’azienda dovrà farsi carico delle incombenze ambientali di caratterizzazione previsti dal Ministero dell’Ambiente.
O Si Mangiano Sta Minestra O Si Fottano Dalla Finestra!
E se c’è qualcuno degli amministratori o consiglieri comunali che sono favorevoli alla localizzazione del gasdotto a Punta Penne, lo dica subito motivando, se ci riesce la propria convinzione.
Noi siamo e resteremo più vigile all’uso incondizionato del territorio che non abbia una seria programmazione, ancor più se viene penalizzato un settore in sviluppo quale quello del turismo, a nostro avviso volano della riqualificazione territoriale e dello sviluppo economico.

ASSOCIAZIONE OPERATORI TURISTICI IL FARO