Brindisi, 29/01/2010

Associazioni: i candidati spieghino le proposte per l'ambiente

Ora che i vari schieramenti politici hanno scelto i propri candidati alla Presidenza della regione Puglia, finalmente, si potrà verificare le proposte per il governo della cosa pubblica e di una regione con grandi potenzialità ed altrettanto enormi problemi a cominciare da quelli che attengono il mondo del lavoro e della qualità dell’ambiente e della vita. Brindisi, come Taranto, costituisce l’emblema delle contraddizioni profonde di una regione che ha visto asservire le proprie risorse ad interessi di parte poco limpidi.
E’ lecito, quindi, chiedere ai candidati alla carica di Presidente della Regione Puglia, con quale programmazione generale, con quali proposte concrete e con quali azioni amministrative intendono tradurre – o continuare a farlo – l’impegno in favore di uno sviluppo sostenibile effettivo e non semplicemente dichiarato.
In particolare, per quel che attiene Brindisi, è necessario conoscere quali iniziative intendono assumere i contendenti perché sia impedita la costruzione del rigassificatore nel suo porto, perché si ottenga effettivamente una drastica riduzione del carbone consumato dal polo energetico brindisino e non misere soluzioni che, violando il protocollo di Kyoto, non ridurrebbero le pressioni su equilibri ambientali già fragili e su una grave situazione sanitaria caratterizzata da indici in crescita di mortalità per tumore.
E’ necessario che i “contendenti” chiariscano anche in quale modo intendono evitare la localizzazione di una centrale elettronucleare in territori, già in passato dichiarati denuclearizzati con atti istituzionali, o bloccare l’avvio di ricerche petrolifere in mare frutto di procedure governative in profondo contrasto con i diritti inviolabili all’informazione, alla partecipazione alle scelte di istituzioni e popolazioni locali e con il necessario sviluppo delle energie alternative.
Più in generale, è necessario, che vengano chiariti i modi che si intendono perseguire per opporsi alle continue scelte calate dall’alto, a procedure autorizzative e a gestione di attività industriali di dubbia trasparenza, al depauperamento delle risorse locali ed in che modo si vogliano tradurre in fatti modelli di sviluppo ecosostenibili ed auto propulsivi delle risorse, delle intelligenze troppo spesso calpestate in questa regione.
Se di qualcosa la Puglia davvero può essere un laboratorio, è del bisogno e della voglia della sua gente di un futuro ben diverso da un passato nero come il carbone che ha inquinato ambiente e coscienze.

Italia Nostra, Legambiente, WWF, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Lipu, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente, Salute Pubblica, Movimento “NO al carbone”.