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Brindisi, Intervento del vice sindaco di Brindisi Paolo Chiantera



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Brindisi, 15/10/2004

Intervento del vice sindaco di Brindisi Paolo Chiantera

Scrivo questa nota ritenendo giunto il momento per le forze politiche di far sentire la propria opinione in questa sorte di far west che è il dibattito politico-istituzionale della nostra città rispetto al futuro dello sviluppo socio economico. Intanto vorrei sottolineare come appaiano francamente inaccettabili alcuni metodi che ancor prima di creare sfiducia sicuramente contribuiscono ad un approccio sbagliato alle problematiche del polo industriale , demonizzato e indicato quale responsabile di chissà quali nefandezze sociali ed ambientali.
Alcuni dati: a fronte di una forza lavoro di 60 mila unità, il 40 % è direttamente impiegata nell’industria.
Questo dato dovrebbe far riflettere tutti, ma in modo particolare chi, utilizzando i mezzi di informazione, rischia di creare, in maniera spettacolare, solo cattiva informazione preconizzando la fine di un sistema produttivo che è ancora l’unica certezza e fonte di reddito per il nostro territorio.
Nella nostra città sembra avanzare l’idea che tutte le decisioni sono in capo a singoli, per quanto autorevoli, esponenti delle istituzioni, quasi una riedizione di quanto accaduto negli ultimi anni. Per quanto mi riguarda, non abbiamo assolutamente bisogno di uomini della provvidenza, così come qualcuno crede, ma al contrario è necessario che si sviluppi un ampio dibattito tra le forze politiche, affinché vengano assunte decisioni collegiali, condivise da tutti e si ponga alla base di ogni scelta l’interesse della collettività.
Un esempio clamoroso in questa direzione può essere la vicenda della chimica a Brindisi, oggetto in questi anni di una grave crisi, per altro indotta dalla mancanza di una seria politica nazionale sulla chimica nel nostro Paese.
Non è necessario ricordare quale grande patrimonio occupazionale, tecnologico e umano sia ancora oggi il Petrolchimico che, attraverso ingentissimi investimenti, ha cambiato pelle negli anni, dotandosi di altissimi standards di sicurezza e rinnovando in maniera sostanziale le maestranze, tant’è che la media anagrafica dei dipendenti oggi non supera i trentacinque anni.
Registro, tuttavia, ancora oggi tanta disinformazione sulle attività all’interno dello stabilimento petrolchimico di Brindisi, e a volte anche tanta strumentalizzazione, intorno a presunti casi di inquinamento ambientale, senza riferire degli sforzi che l’intero sistema ha fatto e sta facendo per la messa in sicurezza globale del sito, alcune volte scontrandosi con le lungaggini burocratiche di cui soffrono alcune istituzioni.
Tuttavia, con la misura e la moderazione che contraddistingue la parte politica cui appartengo, intendo andare oltre, affinché le polemiche non diventino l’alibi per non far nulla o fare peggio. In questi giorni si è avviato l’ennesimo dibattito sull’Accordo di programma quadro, che negli anni pare abbia cambiato missione mantenendo tuttavia una qualche attenzione per la chimica, definita secondaria.
Su questo occorre intenderci: se per espansione della chimica secondaria si intende finalmente far nascere un indotto che provveda a trasformare in prodotto finito la materia prima che viene realizzata nel Petrolchimico, questo sarà sostenuto a spada tratta dal sottoscritto ma anche dall’intero Partito di Brindisi.
Ma se qualcuno crede che si possa sostituire la chimica di base con fantomatici progetti di lavorazione dei prodotti, noi saremo a fianco dei lavoratori per la difesa del posto di lavoro, poiché di questo si tratterà.
Infatti, solo chi non ha alcuna conoscenza dei processi di lavorazione nel settore, può ipotizzare scenari di questo tipo: una chimica di prodotto senza avere a disposizione le materie prime, in una sorta di ciclo chiuso, è condannata al fallimento, poiché la continuità produttiva e quindi la presenza sui mercati, è dettata appunto dall’approvvigionamento della materia prima.
Infine una riflessione: siamo certi che senza consolidare l’esistente, tutto nel rispetto delle leggi e della tutela della salute, il nuovo modello di sviluppo cui pure è giusto guardare e che comprende il turismo, la logistica integrata, l’Università , da sole siano in grado di offrire alternative occupazionali immediate e reali ai lavoratori del settore industriale brindisino se non integrate in un progetto più ampio?
Ritengo invece che sia necessario che le Istituzioni tutte, di concerto con i rappresentanti dei lavoratori, collaborino in simbiosi ad un nuovo modello di sviluppo che rafforzi quel poco di esistente che il territorio offre ed individui tutte le opportunità che anche altri settori, in primo luogo quello aeronautico, possono offrire per il futuro della nostra Provincia.

COMUNICATO STAMPA DEL VICE SINDACO DEL COMUNE DI BRINDISI PAOLO CHIANTERA


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