Bari, 05/02/2010
Nucleare, Governo contro Puglia. Mita: "fare chiarezza"
Una dichiarazione del consigliere regionale Pietro Mita, presidente della commissione consiliare Ambiente.
“In qualità di presidente della V commissione, ritengo doveroso fare chiarezza sull’operato e sul metodo della Regione Puglia su un tema, il nucleare, inevitabilmente travolto dalle polemiche elettorali.
La commissione Ambiente, nell’esame della proposta di legge “Disposizioni in materia di energia nucleare” approvata in Consiglio regionale il 4 dicembre 2009, ha svolto un vero e proprio lavoro redigente.
In seguito a numerose audizioni, la commissione, nel corso di quattro sedute, ha modificato radicalmente il testo originario, utilizzando il proficuo contributo dell’Ufficio legislativo.
La commissione, per nulla interessata ad un ‘testo-manifesto’ e consapevole della complessità giuridica della questione, ha tenuto conto del carattere di legislazione concorrente (Stato e Regioni) della materia.
La formulazione definitiva del testo legislativo in commissione, partendo dal presupposto costituzionale della necessità dell’intesa tra Stato e Regione, lega la preclusione all’insediamento di impianti nucleari in Puglia al mancato raggiungimento di tale intesa. La proposta di legge fu votata all’unanimità in commissione e successivamente in Aula.
Francamente appare incomprensibile ed ingeneroso verso tutti i consiglieri regionali pugliesi il giudizio del ministro Fitto che liquida la legge sul nucleare come ‘propaganda elettorale’.
Aspettiamo il parere della Corte Costituzionale, ma ancora una volta registriamo una sorta di pregiudizio da parte del Governo nazionale nei confronti della legislazione della Regione Puglia.
Né si può condividere il giudizio del ministro Scajola “in punto di diritto la legge regionale interviene autonomamente in una materia concorrente con lo Stato”.
Al contrario, la legge pugliese si richiama espressamente ai principi di sussidiarietà, ragionevolezza e leale collaborazione tra Stato e Regione.
L’impugnazione della legge pugliese porta a ritenere che il Governo nazionale abbia già deciso di installare in Puglia una centrale nucleare, ma non essendo la produzione di energia materia esclusiva dello Stato le decisioni devono essere assunte insieme da Stato e Regione.
E tutto ciò a prescindere dalla roboante retorica federalista imperante”
Pietro Mita
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