Lecce, 05/02/2010
Nucleare, Governo contro Puglia. Io Sud: "qualcosa non quadra"
Noi di Io Sud sia in Parlamento che in Consiglio Provinciale ci siamo dichiarati contrari al nucleare in Puglia.
Lo avevano già detto tutti i candidati alle scorse elezioni provinciali, ma occorre evidentemente ripeterlo oggi, quando – in piena campagna elettorale - riesplode il tema con tutte le sue contraddizioni. Da un lato infatti abbiamo il PdL che fa il gioco delle parti: a livello nazionale si appresta a fare un decreto per la scelta dei siti delle centrali e dei depositi delle scorie, mentre a livello locale i suoi rappresentanti fingono di dire no al nucleare. Dall’altro lato, abbiamo Vendola che da pacifista anomalo addirittura invoca l’intervento dell’esercito, se si dovesse insediare il nucleare, ma nella realtà in anni di governo la sua maggioranza, con una strana quiescenza da parte dell’opposizione del PdL, non ha mai dato il via agli organismi istituzionali partecipativi, quali il Consiglio delle Autonomie, pure previsto dallo Statuto regionale, che sarebbe stato il luogo istituzionale nel quale sarebbe emersa con forza l’espressione di volontà del territorio, soprattutto sulle scelte strategiche. In fine, il pasticcio della legislazione concorrente lede di fatto quel richiamo continuo alla responsabilità delle scelte di territorio, che dovrebbe essere essenziale nel disegno dell’Italia federale. La realtà è che anche qui prima di pensare a legiferare solo sul federalismo fiscale si sarebbe dovuto prioritariamente definire le funzioni e le competenze delle Regioni e degli Enti Locali.
Oggi quindi far polemiche sul nucleare è quasi un esercizio retorico da campagna elettorale, utile in realtà a mettere solo in evidenza la inefficienza sia del Governo sia delle regioni meridionali le cui leggi sono state impugnate, tre delle quali - non a caso - sono governate dalla sinistra.
Gli appelli alle prese di posizione oggi non avrebbero senso in assenza di chiarezza normativa e di volontà reale. Ma una cosa è certa, e cioè che se Palese ha voluto la legge regionale e Fitto l’ha bloccata in Consiglio dei Ministri, qualcosa non quadra. Almeno che anche qui le leggi non siano scritte in inglese.
COMUNICATO STAMPA IO SUD
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