Ostuni, 09/02/2010
Arrestato pregiudicato 50enne per tentata estorsione e danneggiamento
ARRESTO, IN FLAGRANZA di reato, eseguito nei confronti di S. D., classe 1960, pregiudicato, di Ostuni, ritenuto responsabile di tentata estorsione, danneggiamento aggravato, minacce aggravate e lesioni, in danno di B. L., socio amministratore del bar “Eden” di Ostuni, sito in questa via N. Sansone.
In particolare, alle ore 21,15 del 06.02 u. s., a seguito di richiesta telefonica di B. L., gli agenti si recavano presso il predetto esercizio, ove accertavano che, poco prima, in quel locale aveva fatto ingresso S. D., che aveva seriamente danneggiato un costoso registratore di cassa ed alcuni oggetti pregiati presenti sul banco di mescita, avendoli violentemente scaraventati in terra e contro la persona del medesimo titolare, per poi allontanarsi frettolosamente.
Dalle conseguenti indagini e ricerche, immediatamente avviate, gli operanti riuscivano a localizzare e bloccare il predetto in questo Largo Risorgimento, conducendolo in questi Uffici.
I complessi accertamenti espletati, consentivano di ricostruire la dinamica dei fatti, i quali possono così sintetizzarsi: intorno alle ore 21,00, S. D. era entrato nel bar e, avvicinatosi al banco di mescita, si era rivolto a B. L. chiedendo che gli fosse servita una raffinata bevanda alcolica; a fronte della richiesta, il barman aveva chiesto il versamento del corrispettivo prezzo.
Per tutta risposta, S. D. aveva affermato, in stretto vernacolo ostunese di non possedere soldi. A tal punto, del tutto vani erano stati i numerosi e pazienti tentativi di B. L. mediante i quali lo stesso aveva tentato di far notare all’energumeno che, qualora egli non avesse provveduto a saldare i suoi debiti (costituiti dal prezzo di pregresse consumazioni, mai saldate), non avrebbe ottenuto quanto richiesto.
Peraltro, il barman era giunto persino a proporre all’uomo un bonario “accordo” in merito a tale pagamento, ma inutilmente. Quindi, S. D. si era avvicinato alla cassa e, con fare violento, dopo aver depositato sul rendi resto una moneta da due euro, si era spostato verso il bancone esigendo la mescita, contestualmente dicendo: ”IO ADESSO SPACCO TUTTO, TI ROMPO LA FACCIA, PER ME SEI EURO NON SONO NIENTE!!”.
Affatto intimorito, B. L. aveva continuato a tenere il suo atteggiamento inflessibile; a questo punto, S. D. era passato alle vie di fatto e, dopo essersi fatto largo in modo deciso fra due avventori, si era avvicinato alla cassa e, con un movimento violentissimo, aveva lanciato nella direzione di B. L. una zuccheriera metallica ed un grosso bicchiere in vetro (contenente le monete relative alle mance), pericolosamente andato in frantumi, assieme ad altri delicati oggetti . La inusitata violenza era proseguita sino al punto che il pregiudicato ha violentemente lanciato contro B. L. il registratore di cassa, ormai inutilizzabile; indi, aveva continuato la inusitata manifestazione di violenza lanciando contro l’antagonista un secchiello portaghiaccio contenente una bottiglia di champagne, che l’uomo era riuscito a schivare, per puro caso.
Allo scopo di impedire che S. D. continuasse a danneggiare il locale, B. L. aveva cercato di neutralizzarlo, ingaggiando una breve colluttazione, nel corso della quale il pregiudicato (che riportava qualche escoriazione al capo) profferiva minacce di morte ed il suo fermo proposito di “spaccare tutto”, ossia di distruggere il locale.
Detta violenta sequenza veniva interrotta dal sopraggiungere di alcuni avventori del bar e, conseguentemente, S. D. si allontanava pretendendo, anche, la restituzione della moneta da due euro.
Al momento di essere condotto in questi Uffici, S. D. dava ulteriore prova della sua carica di violenza, affermando agli agenti che se loro non fossero giunti, egli si sarebbe procurato un furgone che avrebbe lanciato, in corsa, contro quel bar.
La ricostruzione che precede, ha trovato puntuale conferma nei fotogrammi delle immagini registrate dall’impianto di videosorveglianza installato all’interno dell’esercizio pubblico, successivamente acquisite dagli operanti, con l’ausilio dei tecnici del sistema.
Il danno patito dal B. L. è quantificabile in oltre 2.000,00 euro.
Dell’avvenuto arresto, è stato avvertito il P.M. di turno presso la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi, Dott.ssa Miriam IACOVIELLO. S. D. ha nominato, quale difensore di fiducia, l’Avvocato Francesco SOZZI, del Foro di Brindisi.
Al termine delle formalità, S. D. è stato associato alla Casa Circondariale di Brindisi, a disposizione dell’A.G.
COMUNICATO STAMPA COMMISSARIATO DI PS DI OSTUNI
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