Brindisi, 16/02/2010
Edipower, Cobas: applicare la convenzione del '96
Il Sindacato Cobas del Lavoro Privato continua a sostenere le
richieste dei lavoratori della Centrale Edipower espresse in
assemblea che chiedono la applicazione della convenzione del ’96.
Per sostenere questa richiesta il Sindacato Cobas proclama a
partire dal 1 Marzo 2010 lo stato di agitazione dei dipendenti Edipower e delle ditte appaltatrici della Centrale di Costa Morena , denominata Brindisi Nord , perché fortemente preoccupati del loro futuro occupazionale .
I Lavoratori della Centrale Edipower sono fortemente convinti che gli avvenimenti che li hanno riguardati lo scorso anno , relative all’utilizzo delle ferie in modo forzato , possa ripresentarsi in modo ancora peggiore per il 2010 e gli anni a venire.
I due gruppi attualmente in funzione si fermeranno a metà Aprile per essere sottoposti ad un mese di manutenzione che si concluderà quindi a metà Maggio.
La quantità di carbone da utilizzare per il 2010 sembra si
attesti sulle 600.000 tonnellate invece del 1.500.000 tonnellate utilizzate quando la centrale ha funzionato per tutto l’anno.
A conti fatti tutto questo significa che non funzionerà quasi più
per tutto il resto dell’anno.
I motivi del lungo stop possono essere riassunti nella non
economicità della produzione elettrica a Brindisi dovuta ai costi aggiuntivi della logistica , alla contrazione dei consumi
energetici a livello nazionale , alla stessa Edipower che preferisce far funzionare le sue centrali dove le macro aree elettriche in cui è diviso il paese rendono più conveniente la vendita dell’energia , al voler risparmiare sui costi del personale e delle imprese .
Di investimenti sull’ambiente neanche l’ombra.
Tutti questi motivi renderanno sicuramente la vita molto difficile ai lavoratori di Brindisi Nord per i prossimi anni.
La situazione della centrale di Cerano sotto il punto di vista
dello stato di salute degli impianti non è certamente migliore .
L’Enel d’altra parte ha tirato il collo agli impianti di Cerano
ritrovandosi oggi con la necessità di operare grossi interventi di manutenzione , nella speranza di risollevare una difficile
situazione.
Se la uniamo alla contrazione di consumi energetici è una
situazione anch’essa al limite del collasso.
Quindi la richiesta dei lavoratori della Centrale Edipower di
applicare la convenzione del ’96 è di fatto una proposta
ragionevole che riesce a tenere insieme difesa della occupazione e dell’ambiente.
Le azioni di Comune , Provincia ,Regione sulle convenzioni vanno riempite di contenuti seri .
Le attuali richieste sono insipienti che di fatto salvaguardano i
pieni interessi dell’Enel , che continua ad operare su questo
territorio con una arroganza ancora peggiore degli scorsi anni.
Il Sindacato Cobas ritiene che le elemosine lasciate sul tavolo
andrebbero respinte , ed avanzate delle serie richieste di
costruzione in favore di ricadute sociali come l’università , una città bene illuminata , impianti sportivi , impianti sociali ed altro ancora .
Così come avviene da 50 anni su tutto il territorio nazionale dove è presente l’Enel con le sue centrali.
Inoltre le organizzazioni sindacali stanno cercando di coprire la grave crisi che coinvolgerà i lavoratori della Edipower e delle
ditte appaltatrici parlandone il meno possibile .
Il tutto attraverso una sorta di “accordo “ già predefinito ma
mai esplicitato pubblicamente neanche ai lavoratori , che vedrà nelle prossime settimane la Edipower ricalcare le stesse azioni realizzate lo scorso anno.
I lavoratori della Centrale Edipower sono stanchi degli
atteggiamenti arroganti e pretestuosi della loro società e con la lotta sapranno rifiutare un futuro pieno di strumentalizzazioni , per una positiva soluzione ad un problema ormai trentennale.
Per il Cobas del Lavoro Privato Roberto Aprile
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