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Torre S. Susanna, Mio fratello è africano: lanciata la campagna per Medici con l’Africa Cuamm



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Torre S. Susanna, 20/02/2010

Mio fratello è africano: lanciata la campagna per Medici con l’Africa Cuamm

Il gruppo MEDICI CON L’AFRICA CUAMM SALENTO ha lanciato in Puglia, giovedì sera, la campagna nazionale “Mio fratello è africano” nel teatro San Nicola, attiguo alla chiesa Matrice di Torre Santa Susanna (Brindisi), per sensibilizzare tutta la popolazione al diritto alla salute e alla situazione africana.
Nel teatro San Nicola pieno e con posti in piedi, Don Luigi Mazzucato, Responsabile delle relazioni pubbliche, per oltre 50 anni direttore e anima di Medici con l’Africa CUAMM, la dr.ssa Ilaria Savoca Corona, responsabile dei gruppi del Centro-Sud, e la dr.ssa Susanna Coccioli, presidente del gruppo MEDICI CON L’AFRICA CUAMM SALENTO, hanno avviato la campagna “Mio fratello è africano” che si estenderà capillarmente nei mesi successivi nel resto d’Italia, dopo essere stata lanciata nel novembre 2009 nella sede nazionale del CUAMM a Padova.
Dopo la testimonianza diretta sull’impegno personale svolto in un ospedale del Mozambico da parte della dr.ssa Coccioli , la dr.ssa Savoca Corona ha introdotto la campagna “Mio fratello è africano”.
Oltre a comunicare che “l’umanità, in base agli studi scientifici, genetici e archeologici, ha origine comune” la stessa si è soffermata sul fatto che al di là dell’antropologia e della scienza “Questa campagna ha un significato più ampio e forte, perché in un periodo in cui si alzano muri che dividono, questa vuole essere un messaggio di accoglienza e di vicinanza di realtà che pur essendo lontane geograficamente, sono comunque molto vicine essendo comune con le stesse sofferenze, le stesse gioie, che proviamo in definitiva le stesse passioni”. “Cambiano le cause delle sofferenze per il luogo dove ci si trova, - continua la dr.ssa Savoca Corona - ma il modo di provarle ci avvicina e il muro che si alza per proteggerci o difenderci è una conseguenza dell’ ignoranza; "ignoranza" nel senso del non conoscere per mancanza di dati per raffrontare situazioni diverse dalle nostre, e che solo entrando in contatto, provando, sperimentando e scoprendo la cultura dell’altro, si ha la possibilità di comprendere”.
Da qui l’introduzione del filmato “Le parole che fanno bene” di Niccolò Fabi, noto cantautore romano, che prima di diventare testimonial della campagna è voluto andare a Karamoja, che si trova nella parte più povera dell’ Uganda, per conoscere e girare questo video. Prosegue la dr.ssa Savoca Corona: “Nella pellicola si scopre attraverso il viaggio di Niccolò Fabi la visione e il racconto di una persona qualsiasi, che non è né medico né specialista e che per la prima volta si trova in un ambiente simile; caratteristica bella del cortometraggio è immedesimarsi nelle sensazioni che prova chiunque giunga in Africa ad osservare direttamente”.
Nel filmato "Parole che fan bene", Niccolò Fabi evidenzia 5 parole:
“Il silenzio perché nel primo impatto con l’Africa si scopre il silenzio rispettoso di una realtà che non ho capito, preferisco tacere che commentare subito” ;
“La seconda parola è urgenza, l’urgenza che hanno sentito i medici e gli infermieri per fermare la propria vita e partire per l’Africa, ma anche l’urgenza della situazione di lotta tra la vita e la morte”;
“La terza: ferita . La ferita dell’Africa e la ferita nel cuore dell’Occidente, quest’ultima forse causa delle forti diseguaglianze che esistono tra noi e loro. Il bello della ferita – continua Fabi - è che si può ricucire con il lavoro del personale del CUAMM in Africa e dall’altra parte anche dall’accoglienza dei capi villaggi che hanno accettato di danzare per gli ospiti bianchi”;
“La quarta parola: cordone ombelicale. Legame con l’Africa, la mamma del mondo, simbolo della maternità”;
“Continuità è la quinta parola, che è quella che vogliamo dare agli interventi in Africa ma anche dell’impegno in Italia , quindi non spegnere i riflettori sulla realtà africana”.
Nel corso della visione Niccolò Fabi visita il progetto in corso per una scuola di infermieri, di una scuola master per direttori di strutture sanitarie (si sottolinea il valore di questo tipo formazione poiché mancano i quadri che gestiscano con metodo, che garantiscano una efficiente distribuzione dei farmaci e che arrivino nel posto e nella quantità giusta. Inoltre, nel percorso del filmato la visita di un reparto materno infantile, di assistenza al parto e pediatria e un altro progetto sul territorio cioè prevenzione e prima cura realizzato affinché nei villaggi più sperduti ci siano dei piccoli ambulatori per la prevenzione della malaria attraverso la consegna di zanzariere, insegnando alle famiglie a utilizzarle e informare a quale centro ci si possa rivolgere in caso si contragga la malattia.
Cercare di garantire quanto più possibile l’accessibilità ai servizi e alle cure sanitarie in maniera che sappiano dove e a chi rivolgersi e che sia raggiungibile che non debbano fare tre giorni di cammino.
Significativa la risposta di un medico dell’ospedale di Natamy alla domanda di Fabi “Tu come medico come vivi lo stare in Africa?” “In Italia siamo tutti professori, qui arrivi a fine giornata stanco ma felice per aver fatto qualcosa di buono”. Nel dibattito successivo alla visione, viene chiesto a don Luigi Mazzucato cosa sia cambiato dopo 60 anni di attività del CUAMM in Africa. “Rifacendomi all’Uganda, paese nel quale siamo presenti da 50 anni, al filmato appena visto” risponde don Luigi Mazzucato “è cambiato il tipo di intervento che si svolge: anni fa il medico andava in Africa ed era solo, era isolato. Le comunicazioni erano lente, le lettere impiegavano mesi per giungere, il medico si doveva arrangiare e faceva di tutto, mentre oggi il tipo di intervento è di affiancamento al personale locale e ai quadri dirigenti locali e quindi in parte c’è l’attività clinica, ma non è la principale attività dei medici. Scopo primario è cercare di impostare il lavoro, le procedure, la formazione, perché, una volta che si ritorna nel paese d’origine, rimanga in piedi una struttura che funzioni da sé con le risorse umane locali. La formazione, comunque, da sempre è considerata come intervento privilegiato. Infatti lo stesso CUAMM nasce come collegio universitario a Padova nel 1950”.
Accorato e molto appassionato il dialogo tra alcuni del pubblico e don Luigi Mazzucato, che con forza, ancora oggi, nonostante i suoi 83 anni di età, ha il coraggio di andare nei posti più sperduti di molte nazioni africane e, in Italia di portare avanti il messaggio di conoscenza dell’Africa con i suoi drammi.
La sua disamina si conclude con “il dramma è che, ancora oggi, il 70% dei nati in Africa muore prima di compiere i 5 anni”. Alle domande del pubblico su come poter dare una mano, la dr.ssa Coccioli riferisce dell’esistenza del gruppo MEDICI CON L’AFRICA CUAMM SALENTO, con sede a Torre Santa Susanna, che, oltre alla raccolta dei fondi per il sostegno ai progetti di borse di studio per il Mozambico per gli studenti della facoltà di medicina, si occupa anche di far conoscere sul territorio la realtà africana attraverso incontri nelle scuole, presso enti e associazioni, organizzando mostre, promuovendo il sostegno del 5x1000 che non costa nulla al contribuente, ma che è importante per l’associazione; quindi, auspica che ben vengano forze nuove ad aiutare nelle attività di promozione e formazione.
Alla richiesta di informazioni sulle adozioni a distanza, don Luigi Mazzucato afferma che “Non si propongono adozioni di bambini a distanza perché sono difficili da seguire ed anche per una scelta non equa: in una famiglia si rischia che un bambino sì e uno no possono studiare, mentre invece è più giusto sostenere un progetto per le vaccinazioni, per un letto di ospedale, per un intero reparto.
Il parroco della chiesa Madre di Torre S.S., don Raffaele Giuliano, si è complimentato per l’iniziativa e la bella partecipazione, tra cui quella del presidente del CSV Poesis - Centro Servizi per il Volontariato della provincia di Brindisi, Marco Alvisi, che ha citato il gruppo CUAMM SALENTO “per il bel lavoro di sensibilizzazione che il gruppo ha iniziato nelle scuole primaria e secondaria della provincia nell’ambito del progetto "Scuola e solidarietà"”.
Ci si è salutati segnalando i prossimi appuntamenti con una manifestazione musicale nel prossimo mese di aprile e con la “Giornata dell’Africa” per il 30 maggio, una manifestazione nazionale indetta da MEDICI CON L’AFRICA CUAMM in tutte le piazze d’Italia.
Lo stesso 30 maggio prossimo in occasione della festa nazionale in piazza di Medici con l’Africa CUAMM tra le altre iniziative ci sarà la messa in posa delle piantine di pervinca in un’aiuola dei giardini comunali di Torre Santa Susanna nell’ambito dell’iniziativa “Facciamo crescere l’Africa”, piante destinate a comporre come un grande mosaico il continente africano .


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