Brindisi, 26/02/2010
Domani "L’esodo albanese del 1991, una riflessione tra cronaca, storia e arti visive "
Una riflessione a più voci sull’esodo albanese dei primi anni novanta. È il tema di un seminario promosso
da Farm in collaborazione con il Laboratorio territorio arti visive e storia dell’arte contemporanea dell’Università
del Salento e la società Cracc (Conservazione e ricerca, arti e culture contemporanee) in occasione
della mostra Migranti, allestita su un treno merci fermo sul primo binario della stazione di Brindisi fino al
28 febbraio.
All’incontro - che si terrà sabato 27 febbraio alle 10 nell’auditorium della Biblioteca provinciale - parteciperanno l’ex sindaco Pino Marchionna, due artisti albanesi, Alfred Mirashi e Parlind Prelashi, la
giornalista Francesca Mandese e il docente di Storia dell’arte contemporanea dell’Università del Salento,
Massimo Guastella.
Tra cronaca, storia contemporanea del territorio e arti visive, l’incontro vuole ricostruire a vent’anni di distanza
le vicende dei primi di marzo del 1991, quando l’esodo fu accolto dalla comunità brindisina con in
testa l’allora sindaco Marchionna che gestì un’emergenza sottovalutata dal governo italiano, come ricordava
Andrea Barbato in una sua storica “cartolina”. In quei giorni navi, pescherecci e gommoni riversarono
sulle coste brindisine un numero incalcolabile di albanesi che rifuggendo il socialismo reale di Enver Hoxha
sognavano di riscattare le loro vite traversando l’Adriatico.
Tra loro arrivarono a Brindisi due giovani studenti di scuole artistiche albanesi Alfred Mirashi e Parlind Prelashi:
allora clandestini, oggi residenti a Firenze e ormai affermati artisti. Le loro opere insieme a quelle di
Adrian Paci e Artan Shabani, anche loro residenti in Italia, rispettivamente a Milano e Torino, sono esposte
sul treno Migranti.
Accanto alle testimonianze di Marchionna, Mirashi e Prelashi verrà proiettato un documentario sull’esodo
albanese realizzato dalla giornalista Mandese a un anno dagli sbarchi del 1991, mentre Guastella illustrerà
le opere video e fotografiche degli artisti albanesi dedicate all’integrazione razziale e culturale in Italia.
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