Brindisi, 04/03/2010
Nucleare: intervento del Consigliere Romano
Di seguito un intervento del consigliere provinciale Christian Romano (lista Ferrarese) sulla possibilita di una centrale per l’energia nucleare.
Le notizie riportate negli ultimi giorni sui giornali fanno capire, in parte della scarsa possibilità di impiantare il nucleare sul nostro territorio. Ma ai pugliesi non è sufficiente. O, almeno, non è sufficiente per me.
Noi non discutiamo che la Francia abbia senz'altro avviato, trent'anni or sono, una vera strategia di approvvigionamento energetico basata sul nucleare. Lo capiamo dai numeri: in Francia esistono 53 centrali nucleari. Non discutiamo che altrettanto abbiano fatto gli Stati Uniti dove ne esistono 100. La Germania ne aveva solo qualcuna ma ha deciso di dismettere, ed e' enorme il costo per lo smantellamento. Le centrali francesi, ormai vecchie, dovranno anch'esse andare a dismissione. Per questo noi oggi abbiamo un vantaggio competitivo: non dobbiamo dismettere.
Abbiamo quindi la possibilità di decidere di investire nell'energia alternativa rinnovabile (cosa che per altro ci obbliga a fare anche l'UE). Abbiamo il sole. Abbiamo la tecnologia per il fotovoltaico. Abbiamo l’acqua.
Efficaci politiche di approvvigionamento energetico - quale è senz'altro quella che si basa sul nucleare - non comporterebbero l'esclusione a priori di altre vie. Ma una scelta forte esclude l’altra. Una strategia esclude l’altra.
Basta il parere del più esperto fra gli esperti?
Vorremmo vedere il piano energetico nazionale, regionale e provinciale. Numeri non parole. Vorremmo capire attraverso scienziati autorevoli, rappresentanti di altri punti di vista, quanta energia potremmo produrre sfruttando il rinnovabile (tra cui l'idroelettrica che è la meno costosa), vedere quanto costerebbe scegliere un'altra strada, vorremmo capire quanta energia potremmo risparmiare con una maggiore attenzione agli sprechi, vorremmo capire quanto il nostro paese potrebbe essere competitivo se si giocasse il tutto e per tutto sulle rinnovabili.
Se vogliamo aprire su un giornale un dibattito sul nucleare dobbiamo poter avere accesso a tutte le informazioni, non solo ad alcune autorevoli opinioni.
Fermo restando che nessuno scienziato, in quanto tale, sarà disposto a cedere di un punto sulla bontà del sistema nucleare che offre energia a basso costo (e di questo basso costo di produzione, davvero, siamo coscienti) non possiamo evitare di affrontare altri problemi: la scissione dell’atomo produce una scoria radioattiva. Si sta parlando di poter riutilizzare le scorie dentro le centrali, ma non sarà con la tecnologia delle centrali installate in Italia.
Vado oltre: non sarà che così noi pagheremo uno smaltimento che altri utilizzeranno domani come materia prima? Non è un film che abbiamo già visto?
Essere contro le centrali non è affatto una posizione estremista, si tratta di realismo politico. In Puglia non s’hanno da fare. In Italia pure. La centrale nucleare non offre alcuna sicurezza di risparmio se sommiamo al costo dell’energia quello della gestione delle scorie, trasporto e smaltimento, per il cui smaltimento è necessario un esborso che limita di parecchio l’assoluto vantaggio competitivo.
C’è un ultimo elemento da considerare: in Italia un referendum ha vietato il nucleare. Scadono i referendum o si aggirano? Io oggi mi batto per il no. Abbiamo altre strade. Mettiamole a confronto.
E’ possibile costruire un futuro in cui l’uomo possa vivere in armonia con la natura?
Christian Romano
Consigliere provinciale Lista Ferrarese e presidente della V commissione permanente (Affari Generali, Affari del Personale, Organizzazione e Ristrutturazione dei Servizi, Contenzioso, Finanze, Economato, Demanio e Patrimonio, Programmazione Finanziaria, Modifiche statutarie e regolamentari).
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