Brindisi, 15/03/2010
Manifesto selvaggio, Albano (PD): "arrivano i nuovi untori"
Come in ogni campagna elettorale la regola fondamentale è che non esiste alcuna regola. O almeno tutti si comportano come se non ce ne fossero o, addirittura, infischiandosene delle stesse.
Il copione è quello di sempre. Il prefetto rammenta le norme sulla pubblicità elettorale, si organizzano incontri, i comuni informano la città, i partiti i candidati. In definitiva, si mettono a posto le carte, facendo salva la solita liturgia.
Poco importa poi se la pubblicità abusiva rimane, se la città viene incartata in tanti manifesti elettorali abusivi affissi nei posti più insoliti: sulle finestre, sulle cabine telefoniche, sui balconi, sulle vetrine dei tanti locali utilizzati, sui muri delle case e dei recinti, sotto i ponti, sulla carrozzeria degli autobus, ovunque!
E’ una vera e propria prepotenza nei confronti della città. Una illegalità di fronte alla quale non sembra esserci rimedio. Un abuso che oltretutto costituisce un costo per il comune che, con le tasse di tutti i cittadini, con i nostri soldi, deve rimuovere i manifesti abusivi e ripristinare, alla fine delle elezioni, il decoro perduto.
Eppure tanto abuso, tanta violenza nei confronti della città viene perpetrata con i manifesti raffiguranti chi in queste ore si spertica nell’amore per le nostre città, si erge nelle tribune a garante dell’ordine, a paladino dei diritti del cittadino, a costruttore delle regole.
Quello che è più preoccupa non è l’azione sbagliata che si porta a compimento, che, volendo, si può e si deve correggere, ma la convinzione di poterla fare sempre e comunque, anche a dispetto delle regole. Un pensiero devastante, che si afferma, si autoalimenta e si espande senza argini, con effetti devastanti sulle regole e sulla convivenza democratica.
Tutti gli interessati, infatti, sanno che per effetto di una legge 212 del 1956, dal trentesimo giorno antecedente la data delle votazioni, la propaganda elettorale è ammessa solo negli spazi messi a disposizione dal comuni, che è vietato occupare gli spazi riservati ad altri, che è vietata la propaganda elettorale a carattere fisso nei luoghi pubblici, eccetto le sedi dei partiti, che è ammessa la pubblicità mobile non luminosa.
Eppure basta andare in giro per la città per accorgersi quanto esse vengano da taluni rispettate. Non credo possa definirsi tale, e quindi lecita, quella sugli autobus che hanno soste rilevanti e ricorrenti e prolungate fermate ai capolinea, o quelle sulle vele, sui camion che più che muoversi, rimangono fermi e sostano ovunque.
Mi sembra strano poi che una società a totale capitale pubblico ( regione, provincia e comune) possa prestarsi a fare pubblicità elettorale, di parte.
Che dire poi dei mega manifesti? Alcuni affissi in questi giorni ( provinciale per Lecce), altri coperti, solo parzialmente con piccoli fogli di carta colorata, quasi con furbizia, per non intaccarne il valore e l’effetto pubblicitario. Possibile che nessuno si sia accorto dell’anomalia? C’è in comune qualcuno i deputato a fare i controlli? Queste situazioni vengono verbalizzate? E’ stato disposto il completo oscuramento di questi manifesti?
Ovvero c’è da rilevare qualche omissione, qualche responsabilità? Oppure siamo in presenza di uno dei soliti ritardi, o assenze, che sembra caratteristica dell’azione di governo di questa città?
Spero che il sindaco possa in queste ore intervenire per riaffermare il primato della legalità, restituendo senso e valore alle regole democratiche, ma anche per preservare il decoro e l’immagine di questa città.
Non siamo comunque messi bene. A tutti i livelli.
COMUNICATO STAMPA VINCENZO ALBANO - CONSIGLIERE COMUNALE PARTITO DEMOCRATICO
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