Edipower, Valentino (DeR): "no al gas, scelta da rivedere in fretta"
Apprendiamo dagli organi di stampa che l’Edipower rinuncerà all’utilizzo del gas metano per far marciare due dei 4 gruppi alimentati a carbone della centrale ex-Brindisi nord (fermi da tempo per manutenzione). Questo nonostante abbia ricevuto a tal proposito parere favorevole sulla Valutazione di Impatto ambientale e nonostante il governo nazionale avesse dichiarato tale opera tra quelle “strategiche per lo sviluppo del nostro paese”. Marceranno quindi solo 2 gruppi a carbone per il funzionamento dei quali verranno spesi 40 milioni di euro per le opere infrastrutturali (realizzazione del carbonile coperto, trasporto del carbone con nastri chiusi, installazione di sistemi di desolforazione dei fumi ecc.).
Vorrei a proposito di questa vicenda portare al dibattito in corso un modesto contributo che nasce da un’ esperienza personale. Nel lontano 1985 ho lavorato anch’io presso la centrale ENEL di Brindisi Nord che, si diceva allora (lo dicevano le dirigenze ENEL, i politici ed i sindacati), avrebbe chiuso i battenti al completamento di quella di Cerano. Di quella di Cerano si diceva che due dei quattro gruppi sarebbero stati alimentati a gas. Insomma la città non aveva di che preoccuparsi per il futuro! Sono passati 25 anni e Cerano funziona esclusivamente a carbone mentre Edipower non solo non è stata chiusa ma continua a funzionare anch’essa a carbone a ridosso del centro abitato. E voglio ricordare come di recente era stata addirittura sollevata l’idea di utilizzare nelle centrali del CRD (=combustibile da rifiuti) che come e più del carbone è suscettibile di liberare nell'ambiente sostanze tossiche e cancerogene.
Così mentre il mega polo energetico brindisino non brucia nemmeno un metro cubo del gas promesso, Brindisi rischia di essere invasa da milioni di metri cubi di metano sia col rigassificatore (con l’aggravante della sua sciagurata collocazione a Capobianco) sia con un gasdotto che provenendo dal mar Caspio viene ad approdare giusto a Punta Penne! E non finisce qui! Dopo gas e carbone si parla di petrolio (con autorizzazioni già concesse alla trivellazione del fondale di fronte alla nostra costa) e addirittura di nucleare (nessuno ha smentito le indiscrezioni governative che parlavano di una possibile centrale atomica a Carovigno).
Accettare che tutto ciò possa avvenire impunemente, senza nessuna contropartita ambientale, mentre si continua ad inquinare col carbone il nostro territorio non solo non è tollerabile ma è sintomatico di come ormai Brindisi abbia rappresentato e rappresenti per il governo nazionale una sorta di territorio-pattumiera abitato da ascari imbelli.
Chiediamo pertanto alle istituzioni locali, regionali e nazionali di attivarsi in tutti i modi ed in tutte le sedi a che Edipower ritorni sui suoi passi ed utilizzi il gas metano per la sua centrale. Sarebbe un’importante segnale di inversione di tendenza rispetto a quanto è accaduto fin’ora. In caso contrario Brindisi continuerà a ricevere inutili pompose promesse e sonori e ripetuti schiaffi senza trovare mai la forza di reagire con orgoglio e dignità!
Dott. Salvatore Valentino
Capogruppo “Democratici e Repubblicani”
Presidente Associazione Brindisi Democratica