Ostuni, 18/03/2010
Tornano le statue di S. Giuseppe e S. Vincenzo: furono rubate nel 2002
Domani alle ore 11,00 di domani, 19 marzo 2010, nella ricorrenza della festività di S. Giuseppe, in Ostuni, si terrà una cerimonia nel corso della quale il dott. Francesco Angiuli, dirigente del Commissariato di Ostuni, restituirà nelle mani di Don Franco Blasi, Parroco della Chiesa S. Luigi Gonzaga di Ostuni, nonché Vicario Episcopale per il Territorio, le Statue di S. Giuseppe con Bambino e S. Vincenzo da Paola con Bambino, che erano state rubate nel novembre 2002 dalla Cappella dell’Istituto delle Suore Vincenziane della Carità, adiacente la chiesa della Madonna del Carmine (via Giosuè Pinto).
La cerimonia si terrà alla presenza del Cappellano della Polizia di Stato per la provincia di Brindisi, Don Claudio Macchitella, di Don Giuseppe Lofino, Canonico incaricato del Capitolo Concattedrale, e del sindaco di Ostuni, Avv. Domenico Tanzarella.
Le due Statue saranno collocate a bordo di un automezzo della Polizia di Stato che, muovendo dal Commissariato di Ostuni, percorrerà corso Vittorio Emanuele per poi giungere presso la chiesa di S. Giuseppe, posta a pochi metri da Piazza Libertà. Qui avverrà la formale consegna alle Autorità Ecclesiastiche.
Le Statue in gesso di S. Giuseppe e S. Vincenzo sono di pregevole fattura ed ingente valore. Databili intorno al ‘700, sono alte intorno a m. 1,50 e risultano in ottimo stato di conservazione.
Le due statue vengono restituite dopo essere state sommariamente restaurate a cura del personale del Commissariato della Città Bianca che le aveva rinvenute e sequestrate all’esito di laboriose indagini scattate immediatamente dopo la scoperta del furto ed ottennero subito il risultato sperato. Dopo il furto erano state poste in vendita, dal sig. A.A.M., classe 1944, commerciante di articoli d’antiquariato della provincia di Bari, sulla sua bancarella allestita in occasione del mercatino mensile “Zagaredde”, che si tiene nella giornata di tutte le seconde domeniche di ogni mese. L'ignaro commerciante barese le aveva acquistate assieme ad altri oggetti antichi da due pregiudicati di Ostuni, Francesco Farina e Domenico Germano Moro
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