Torchiarolo, 19/04/2010
Quote rosa: Palermo risponde a Cazzetta
Ho letto con attenzione e con parziale condivisione quanto ha scritto, il 18 aprile u.s., Maria Elena Cazzetta, responsabile provinciale Dip. Pari Opportunità dell'UDC di Brindisi, a proposito dell'"ostacolato accesso alle donne in politica".
Con attenzione perchè trattasi, indubbiamente, di un problema rilevante per il presente e il futuro di questo Paese. Con condivisione solo parziale perchè mi sembra che non corretto sia il modo di affrontarlo, facendosi portavoce di situazioni che evidentemente non si conoscono in maniera diretta, e soprattutto non corretto mi sembra il modo di tentare di risolverlo, mettendo in dubbio la stessa intelligenza di quelle donne di cui, a parole, ci si erge a paladina. La inviterei, quindi, a venire a Torchiarolo per conoscere personalmente le due donne in questione che, mi sembra, abbia un po' offeso, spero involontariamente, ritendole strumentalizzabili da qualcuno. Si renderebbe conto che si tratta di due donne consapevoli di tutta la loro intelligenza, tanta, e di tutta la loro capacità di auto-difesa.
Mi fa specie, anzitutto, che, nelle premesse di un discorso (ripeto: teoricamente condivisibile) orientato a stigmatizzare il "caso Torchiarolo" si mettano insieme questioni, quelle della difficoltà di accesso alle responsabilità politiche e amministrative di donne e giovani, che proprio in questo caso non possono essere messe insieme. L'attuale Consiglio comunale di Torchiarolo, infatti, si caratterizza proprio per la massiccia (e qualificata) presenza di giovani e giovanissimi. Anche in Giunta si registra la presenza di un giovanissimo laureato cui è stata affidata la non secondaria delega al Bilancio. Il merito della suddetta massiccia presenza di giovani è certamente ascrivibile alla lista che ha poi vinto le elezioni più che a quella che le ha perse, la quale ultima registrava un'età media dei candidati di ben 4 anni superiore e non aveva al suo interno nessun under 30!
Ma veniamo alla questione che si vuole, evidentemente, stigmatizzare, e cioè l'assenza di donne nella Giunta comunale. E' disdicevole, per cominciare, mettere in ridicolo la dichiarazione di una consigliera comunale che si è detta (attenzione: solo per il momento!) indisponibile ad accettare incarichi in Giunta per motivi e impegni personali e familiari. Perchè si ritengono tali motivi "presunti", visto che è la stessa protagonista a dichiararne l'esistenza? Forse si ritiene la stessa incapace di intendere e di volere e quindi incapace di decidere per sè stessa?
E perchè se una persona è, al momento e per impegni contingenti, indisponibile a fare l'assessore (impegno che, indubbiamente, è molto più assorbente, dal punto di vista del tempo e delle energie, rispetto a quello del consigliere) dovrebbe rinunciare addirittura a candidarsi per entrare in Consiglio comunale? E, ancora, perchè si dovrebbe ritenere che al governo del proprio paese si possa concorrere solo facendo l'assessore e non anche il semplice consigliere? Lo stesso Dott. Nicola Serinelli, peraltro, ha sempre sostenuto che, in politica come nella vita, bisogna avere l'umiltà di fare la gavetta, senza pretendere subito di ricoprire gli incarichi più importanti. Perchè , allora, anche alla nipote del Sindaco si dovrebbe negare la possibilità di fare questa gavetta da Consigliere comunale, pur avendo ottenuto un brillantissimo risultato di consenso elettorale? Peraltro, se si sostiene che la nipote del Sindaco non avrebbe dovuto candidarsi, sapendo di non poter aspirare, per incompatibilità legale, a ricoprire l'incarico di assessore, allora il sottoscritto deve concludere che strumentali e non sinceri erano gli inviti, pressanti e ripetuti, rivoltigli dal candidato Sindaco Serinelli di scendere in campo con lui. Anch'io sarei stato, essendo suo cognato, qualora eletto in quella lista, nella stessa situazione di incompatibilità in cui oggi si trova la nipote del Sindaco!
Ci sarebbe, si dice, "la possibilità di nominare un'assessore "esterna". Certo! ... "purchè in possesso di particolare competenza ed esperienza tecnica, amministrativa o professionale" (art. 24, co. II, del vigente Statuto Comunale). Questa specificazione, come è ovvio, rende anche questa strada difficilmente praticabile!
ConfermandoLe, gentile Signora Cazzetta, che siamo impegnati a trovare in tempi brevi una soluzione che possa, anche sul piano della forma (su quello della sostanza stia sicura che non ci sentiamo affatto in difetto) sia assicurato il rispetto della cosiddetta "quota rosa", mi permetto di invitarLa ad assistere al prossimo Consiglio comunale per approfondire, nello specifico, il presunto "caso Torchiarolo". Potrà rendersi personalmente conto, apprezzandone l'intelligenza e l'autonomia di pensiero, che col suo comunicato stampa non ha, probabilmente, reso un buon servizio alla grande dignità e qualità delle due consigliere de quibus. Cordiali saluti.
Francesco PALERMO, CONSIGLIERE COMUNALE di Torchiarolo.
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