Brindisi, 21/04/2010

Alenia chiude Brindisi: il territorio si ribella

Brutte notizie dall'incontro tenutosi stamane a Roma tra il Management dell’Alenia di Brindisi (ex Officine Aeronavali) ed i Sindacati nazionali di categoria: la società ha comunicato che il 31 dicembre 2010 chiuderà gli stabilimenti brindisini e sposterà parte dei dipendenti a Grottaglie mentre gli altri saranno prepensionati.
Una vera e propria doccia fredda per i lavoratori dipendenti che hanno deciso di scioperare in concomitanza con l’incontro nazionale e presidiare Piazza Santa Teresa contestando le ipotesi di riduzione dell’attività e di smantellamento dello stabilimento brindisino.

I rappresentanti locali di CGIL, CISL E UIL hanno immediatamente richiesto un incontro con le istituzioni per far elevare la loro protesta verso il Governo. Brindisi non può perdere il settore aereonautico che, tradizionalmente, rappresenta uno dei capisaldi dello sviluppo del territorio.

La reazione del Presidente della Provincia non si è fatta attendere. Da una nota di PugliAntagonista, presente al presidio assieme alle organizzazioni sindacali, ai rappresentanti del PD e quelli di Sinistra e Libertà apprendiamo che Ferrarese ha fatto sapere che "dalle officine delle Aeronavali di Brindisi non si muoverà uno spillo!".
Lo ha detto durante l’incontro, tenutosi oggi alle ore 11.00 presso il salone di rappresentanza della provincia di Brindisi.
“Le officine Aeronavali - ha dichiarato Ferrarese - non si spostano poiché si disattenderebbero tutti gli impegni presi dal gruppo Alenia con le parti sociali e politiche di questo territorio e la violazione di questi accordi da un soggetto il cui capitale è buona parte Statale e quindi pubblico significherebbe che siamo di fronte ad un processo che ci costringerà a stare in continua lotta. No quindi all’espropriazione di risorse e professionalità, come sta succedendo per le Aeronavali, no a quelle di servizi come la vicenda dell’acquedotto Pugliese che vuol trasferire 80 dipendenti a Taranto, praticamente andando via dal nostro territorio, no alle ristrutturazioni di un servizio come quello della Banca d’Italia, annunciato anch’esso. La Provincia insieme al Comune si impegnerà sino in fondo, io stesso sarò con voi in fabbrica ad impedire lo spostamento di personale ed impianti!”