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S. Pietro V.co, Romano: necessaria una rete di monitoraggio globale



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S. Pietro V.co, 04/11/2004

Romano: necessaria una rete di monitoraggio globale

La realizzazione di una rete di monitoraggio globale è premessa essenziale per conoscere con esattezza la reale situazione in provincia di Brindisi sul piano dei livelli d’inquinamento di aria e suolo.
Da sempre ho ritenuto questo strumento indispensabile ma devo constatare che, nonostante le tante promesse prima dell’Enel e poi del Ministero dell’Ambiente, la realizzazione dell’opera è rimasta, purtroppo, una chimera.
Su questo argomento, da sindaco sempre fermamente ambientalista, ma mai ottusamente oscurantista, ritengo che sia giusto promuovere una mobilitazione collettiva sia in ambito istituzionale che popolare.
Abbiamo il diritto di conoscere la qualità dell’aria che respiriamo.
E’ un diritto che rivendichiamo con più forza noi che a San Pietro Vernotico viviamo nella consapevolezza di subire gli effetti nefasti dei fumi della centrale Enel di Cerano.
Anche quando ci è stato presentato in Municipio il progetto per la realizzazione di una piccola centrale a biomassa, che alcuni, forse strumentalmente ma certamente in modo erroneo, hanno definito termovalorizzatore, il mio comportamento è stato coerente.
Pur senza esprimere alcun parere in merito a quell’insediamento industriale, e riservandomi di ascoltare e rispettare la volontà popolare, avevo posto come condizione essenziale preliminare la garanzia di un monitoraggio continuo dell’aria assieme alla possibilità che i miei cittadini potessero consultare agevolmente i dati del rilevamento mediante l’utilizzo di totem telematici ubicati in più parti del paese. Ne ero convinto allora, lo sono ancor più adesso che le prospettive sono, purtroppo, per un aumento della movimentazione del carbone destinato ad alimentare le centrali di Edipower ed Enel.
Il monitoraggio globale era stato pensato e progettato quando i quantitativi di carbone erano di due milioni di tonnellate l’anno. Ora abbiamo già superato la soglia dei sei milioni di tonnellate e quasi certamente sino a fine anno arriveremo addirittura a nove milioni di tonnellate di carbone.
Cosa hanno fatto i brindisini per meritarsi questo?
E soprattutto che colpa ne hanno i sanpietrani e gli altri cittadini che risiedono nell’area di crisi ambientale per subirne gli effetti?
A Milano, nelle grandi città, i sindaci quando c’è rischio smog bloccano il traffico veicolare. Da noi la soluzione sarebbe semplice, ma purtroppo impossibile: chiudere le centrali a carbone.
In alternativa l’obiettivo deve essere uno: chiedere il monitoraggio globale per dimostrare che è indispensabile procedere ad una drastica riduzione del carbone utilizzato nelle due centrali.

Il Sindaco
Giuseppe Romano

COMUNICATO STAMPA AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI SAN PIETRO VERNOTICO


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