Bari, 29/04/2010

La Corte d'Appello boccia il premio di governabilità

La Provincia di Brindisi perde un consigliere regionale. Questo il verdetto dell’ufficio elettorale della Corte d’Appello di Bari. Al termine di una lunga riunione si è deciso che il numero dei consiglieri regionali pugliesi resterà di 70 e che, quindi, gli otto candidati che sarebbero stati eletti grazie al cosiddetto "premio di governabilità" non siederanno nell'aula di Via Capruzzi.
La questione nasceva dalla presunta incostituzionalità del cosiddetto "Premio di Governabilità", una norma inserita nella legge elettorale regionale n°2 del 9 febbraio 2005 (governo Fitto) per consentire alla maggioranza il raggiungimento del 60% dei seggi e quindi garantire maggiore stabilità al governo regionale. Tale legge elettorale fu concepita per recepire la "Legge Tatarella" del 23 febbraio 1995 n°43 (cosiddetto Tatarellum) che regolava il sistema elettorale delle Regioni italiane a statuto ordinario.
Infatti, poichè il risultato elettorale ha consentito alle oppposizioni di eleggere 31 consiglieri (26+1 delle liste a sostegno di Palese, 4 delle liste a sostegno della Poli Bortone), ne consegue che la maggioranza avrebbe dovuta essere composta da 47 consiglieri per raggiungere l'equilibrio del 60-40 previsto dal Tatarellum. Ed era proprio in base a tale combinato di normative che l'ultimo consiglio regionale pugliese avrebbe dovuto contare altri otto membri, permettendo, tra gli altri, il ripescaggio del dipietrista Caiolo, eletto nella circoscrizione di Brindisi.
Invece, la Corte d'Appello di Bari si è espressa sulla incostituzionalità della norma della legge elettorale regionale in contrasto con lo statuto regionale.

Gli otto esclusi hanno già annunciato la presentazione di ricorsi.

Rocco Palese, il candidato del Pdl battuto da Vendola ha espresso soddisfazione con una nota stampa nella quale scrive: "Abbiamo sempre manifestato, fin dall’inizio della scorsa legislatura e in campagna elettorale, la volontà come centrodestra di ridurre il numero da 70 a 50 e sarebbe stato paradossale se tale numero fosse aumentato piuttosto che diminuire."
A Palese fa eco Damone (Ppdt): "finalmente –osserva in una nota – si comincia a registrare una manifestazione d’alto senso di responsabilità, scaturito credo dalla volontà di contenere l’aggravamento della spesa pubblica”. “Contestualmente – continua Damone – ritengo si possa dare vita ad un confronto democratico e civile in Consiglio regionale, tra maggioranza e opposizione, nella speranza certa di creare un clima diverso dal passato, caratterizzato dalla politica dei numeri, passando ad una svolta di confronto serio per affrontare il disastro economico della sanità e ad una politica costruttiva per lo sviluppo della Puglia”. Per Francesco Damone, “si devono evitare a tutti i costi operazioni di piccolo cabotaggio per accaparrare questi o quelli per mille squallidi fini, ma attivare invece meccanismi positivi per il benessere della Puglia e non di singoli gestori del potere."