Fasano, 08/11/2004

Casinò: il Comune fiducioso per la realizzazione

Sarà discusso nei prossimi giorni, alla Camera dei deputati, l'emendamento alla Finanziaria 2005 che prevede l'istituzione di un casinò in ogni regione italiana ad eccezione delle regioni che già ne ospitano uno, presentato come primo firmatario dall'on. Nino Strano, responsabile nazionale delle politiche per il turismo di Alleanza nazionale.
"Siamo fiduciosi dell'esito dell'iniziativa dell'onorevole Strano l afferma l'assessore al Turismo, Vito Casarano - per quanto non possiamo nascondere qualche timore su un'altra iniziativa presentata da due deputati valdostani. I quali, con una specifica proposta di legge, avanzano l'ipotesi di istituzione di un numero di casinò compreso fra i sei e i dieci con due sole case da gioco previste per il Mezzogiorno.
Va da sè che, se la proposta passasse, Fasano potrebbe essere tagliata fuori dall'elenco delle località individuate per l'apertura dei nuovi casinò. Se invece fosse approvato l'emendamento - afferma Casarano - Fasano sarebbe avvantaggiata come sede individuata per l'apertura del casinò".
L'assessore ricorda che Fasano è l'unico Comune della Puglia ad ever aderito all'Anit, l'associazione nazionale d'incremento turistico che si sta battendo per l'approvazione di una legge ad hoc.
"Peraltro - aggiunge l'assessore - Fasano possiede tutti i quattro requisiti previsti dall'emendamento dell'on. Strano: abbiamo un notevole potenziale turistico, strutture alberghiere di qualità, il Palazzo dei congressi delle Selva dove poter ospitare la casa da gioco e, inoltre, Fasano ha una tradizione nel settore. Vorrei ricordare, infatti - sottolinea Casarano - che, proprio nella casina municipale della Selva abbiamo ospitato un casinò nel secondo dopoguerra. Da noi giungevano pulmann provenienti dalle province di Bari, Brindisi e Taranto, pieni di giocatori".
La proposta dell'on. Strano prevede anche la ripartizione dei proventi derivanti dall'attività della casa da gioco: il 50 per cento alla società gestrice del casinò, il 20 al Comune, un altro allo Stato e la rimanente parte, il 10 per cento, alla Regione.

COMUNICATO STAMPA AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI FASANO