Brindisi, 18/05/2010
Furti in agricoltura, Cisl: "è l'ora di agire"
Si susseguono in queste ore le notizie relative a furti di prodotti agricoli, assalti a stabilimenti di trasformazione, asportazione di attrezzature e mezzi dalle aziende del territorio provinciale. Improvvisamente, ma non troppo per chi segue con attenzione lo sviluppo del settore primario, si è sviluppata una forte recrudescenza di attività criminali a danno di imprenditori agricoli, con la conseguente chiusura di importanti attività e la perdita di centinaia di posti di lavoro.
Purtroppo, siamo stati facili profeti, quando già da molti mesi avevamo lanciato l’allarme, rispetto al rinascere di una forte criminalità, micro e macro, legata alla crisi economica ed alla mancanza di lavoro. Tuttavia valutazioni assai semplici, come quella ora espresse, sono state subito bollate come figlie del ricatto occupazionale e di una cultura vecchia, che non coglie le grandi novità che avanzano nel nostro territorio ed a Brindisi in particolare.
Ora, fermo restando che di questo nuovo che avanza non riscontriamo traccia, quello che in concreto sta avvenendo è il continuo impoverimento di questa martoriata Terra, a partire proprio dal settore agricolo dove nel corso del 2009 hanno chiuso i battenti ben 469 aziende, le quali davo da lavorare a circa 1000 operai agricoli, sia a tempo pieno che stagionali, secondo i cicli produttivi. E qui vi è l’altro fatto strano di queste ore: pare che tutti, politica, istituzioni, stampa, società cosiddetta civili, solo adesso sembrano accorgersi che di agricoltura ancora vivono decine di migliaia di brindisini, da Fasano a San Donaci, da Mesagne a Francavilla Fontana!
Il grido di allarme lanciato da alcuni imprenditori del settore della trasformazione, quella industria buona e sostenibile di cui aspettiamo il potenziamento, sta avendo il merito di riportare al centro del dibattito questa questione; tuttavia il settore combatte contro la criminalità, contro la burocrazia, contro l’indifferenza delle Istituzioni, da molti, troppi anni!
E’ arrivato, quindi, il momento di agire, sia sul piano della prevenzione che su quello della repressione: Le Forze dell’Ordine devo riappropriarsi del controllo del territorio, la Magistratura deve intervenire risolutamente per reprimere reati i quali generano forte allarme sociale, le Istituzioni devono riaccendere i riflettore su di un settore essenziale per la nostra economia, non sprecando più le occasioni che si presentano, a partire dal Distretto Agro-alimentare, i sistema delle imprese deve una volta per tutte fare il salto di qualità, uscire dalla logica del particolare e crescere nella aggregazione, partendo dal rispetto dei diritti contrattuali dei lavoratori.
Come CISL siamo pronti a fare la nostra parte, come dimostra il recente rinnovo del CCNL di Settore, tuttavia chiediamo rispetto dei ruoli e progetti seri di sviluppo. L’alternativa è che le nostre campagne ritornino lentamente allo stato di foreste che le caratterizzava nel medio evo, solo che adesso queste foreste alla la strana forma di pannelli solari e pale eoliche!!!
COMUNICATO STAMPA CISL UST, FAI CISL
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