Brindisi, 09/11/2004

I particolari dell'operazione anti S.C.U.

Stamane, alla presenza del generale Umberto Pinotti, comandante della regione Carabinieri Puglia, del sostituto procuratore Nicola D’Amato e del capo dell’Antimafia Cataldo Motta, sono stati illustrati i particolari dell’operazione che ha portato alla notifica di ben 100 ordinanze di custodia cautelare in carcere e che ha visti impegnati 500 carabinieri, le unità cinofile di Bari e di Brindisi e due elicotteri dell’Arma.
Le indagini che hanno portato agli arresti odierni sono partite tre anni fa a seguito dell’omicidio del maresciallo Antonio Di Mitri, ferito mortalmente durante una rapina a Francavilla Fontana.
L’indagine ha permesso di individuare ben cinque gruppi autonomi.
Tra questi quello che fa riferimento a Marianna Sardano, 26 anni, attivo a Brindisi e Ostuni per reati legati al traffico di droga.
Un altro gruppo fa capo Giovanni Colucci, 32 anni, di Ostuni, detto "Professore" (da qui il nome dell'intera operazione). Colucci era sfuggito all’operazione Mediana ma era stato catturato lo scorso anno a Polignano a Mare.
Altri gruppi avevano come referenti Michele Marzo, 26 anni, (operava territorio di San Michele Salentino) e Salvatore Capuano, 24 anni, (attivo a Francavilla Fontana nella ricettazione titoli di credito e truffa).
L’inchiesta della DDA di Lecce ha riguardato 125 indagati. In manette sono finiti in 91 e mancano all’appello ancora otto persone.
A Brindisi e provincia sono stati effettuati oltre sessanta (dei quali 12 in città). A questi si aggiungono sette catturati nel tarantino, otto fuori regione (Trento, Torino, Novara). A 17 persone i provvedimenti sono stati notificati in carcere.
L’organizzazione - è stato asserito durante la conferenza stampa - era in grado di gestire affari per milioni di euro. Lo dimostrano le due valige colme di libretti e titoli sequestrate dai Carabinieri.
Le indagini hanno messo in luce come, nel tempo, l’attività della Scu si sia trasformata in Sacra Corona Libera per giungere a Colucci che ha dato vita ad un gruppo tutto suo per la gestione dei traffici illeciti di vario titolo tra i quali anche quello del contrabbando di sigarette. L’organizzazione, nel suo totale, era in grado di rifornirsi di centinaia di chili di marijuana e di alcuni chili di eroina. Per avere un quadro più preciso basta pensare che in una settimana riuscivano a gestire anche 700 – 800 grammi di cocaina.
Le accuse mosse vanno dall'associazione a delinquere di stampo mafioso (per 58 persone), al traffico di sostanze stupefacenti, a rapine, estorsione sfruttamento della prostituzione e detenzione di armi comuni da sparo. Contestate dall'arma 15 estorsioni, quattro rapine e tutta una serie di furti e di ricettazione, attività che servivano a finanziare l’organizzazione e da aiutare le famiglie di coloro che si trovavano in carcere. Stessa finalità anche per lo sfruttamento della prostituzione che avveniva in un locale di Grottaglie.

Dalla redazione giornalistica di Puglia Tv