Brindisi, 28/05/2010
Cgil e Fiom: "pronti a riprendere con Finmeccanica e Alenia"
Il recente annuncio, da parte di Alenia Aeronautica, della chiusura del sito brindisino ex Aeronavali, ha visto i sindacati territoriali e pugliesi, insieme alle istituzioni provinciali e regionali reagire in sintonia nel richiedere ad Alenia e a Finmeccanica un piano industriale alternativo alla chiusura che sia coerente con le scelte di considerare la Puglia un territorio in cui continuare ad investire, come peraltro fatto sinora.
Nell’attesa di conoscere le risposte aziendali, riteniamo di dover focalizzare l’impegno sindacale sulla situazione dell’intero sistema aerospaziale pugliese il quale, pur vivendo una fase espansiva, presenta delle criticità che la vicenda Aeronavali ha riportato all’attenzione di tutti.
Il sistema pugliese presenta serie debolezze che vanno affrontate oggi.
In un incontro a Brindisi, con Fiom e CGIL, i lavoratori hanno evidenziato tutte le problematiche relative agli insediamenti produttivi del settore.
Officine Aeronavali, sin dal momento della dismissione da parte di Agusta, ha conosciuto un lento declino in termini di attività e di organici che ora giunge all’annunciata chiusura, anziché diventare un’opportunità per gli ex lavoratori di Agusta nel campo delle revisioni e delle trasformazioni aeronautiche. La scelta di chiudere il sito di Brindisi non è attribuibile alla sua presunta non competitività o alla crisi internazionale, bensì deriva dal fatto che Alenia, irresponsabilmente, sta uscendo da questo segmento industriale.
Se Aeronavali piange Agusta non ride, poiché la perdita delle revisioni da parte dello stabilimento di Brindisi non è stata compensata da alcun arricchimento produttivo.
La stessa Avio procede fra problemi di qualità e chiusure collettive a spese dei lavoratori.
E’ quindi ora che la situazione di Aeronavali diventi una vertenza che riguarda il destino dell’intero comparto aerospaziale brindisino e pugliese, mettendo da parte ipocrisie e finte battaglie.
Siamo convinti che i Sindacati insieme alle Rsu e ai lavoratori devono sostanziare il proprio ruolo negoziale dotandosi di una piattaforma territoriale da presentare al tavolo negoziale, da riconvocare rapidamente, per rivendicare nei confronti di Alenia e di Finmeccanica, risposte industriali complessive per i siti Aeronavali e Agusta nella direzione di rafforzarne le attività di progettazione e ingegnerizzazione insieme al rafforzamento delle attività manifatturiere destinandogli un prodotto completo.
Al Governo regionale chiediamo di continuare a svolgere quell’importante funzione negoziale che pur in un contesto di crisi mondiale, in cui i grandi competitor (Boeig, Airbus ecc.)si vanno riposizionando, ha messo in campo insieme al sindacato, politiche di contrasto alle delocalizzazioni.
Alenia, Finmeccanica, Agusta devono dimostrare con i fatti la propria coerenza: non si possono incassare le risorse dei contratti di programma in Puglia e, nel contempo, pensare che si possa chiudere o ridimensionare qualche sito pugliese.
Gli stessi Distretti produttivi per poter essere veri strumenti di politica industriale in direzione dello sviluppo, dell’innovazione e della crescita occupazionale, devono compiere un salto di qualità definendo il proprio profilo in termini di specializzazione, al fine di scongiurare il rischio latente di entrare in conflitto fra loro ed essere tutti più poveri.
Come Cgil e come Fiom siamo pronte a riprendere il confronto con Alenia e Finmeccanica dalle quali attendiamo le risposte che al territorio brindisino e alla puglia sono dovute.
COMUNICATO STAMPA CGIL - FIOM
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