S. Pietro V.co, 30/05/2010
Riflessione interna al PD: "occorre ritrovare credibilità"
Un gruppo di iscritti del Partito Democratico ha stilato un documento diretto al Coordinatore del Circolo di S.Pietro Vernotico ed al Coordinatore della Provincia di Brindisi contenente alcune riflessioni sul recente voto amministrativo che ha visto eleggere a Sindaco il rappresentante dell'UDC. Di seguito ne riportiamo integralmente il testo.
Le attese di cambiamento suscitate dalle numerose riflessioni critiche emerse nell’assemblea del PD durante le due serate di dibattito sugli esiti del voto amministrativo di San Pietro Vernotico, alla presenza del Segretario Provinciale, sono state tradite e incanalate, dal Coordinamento del Circolo, verso uno sbocco che consideriamo grave e che non possiamo condividere.
Difatti la sconfitta subita non è solo una sconfitta elettorale.
La sconfitta del PD a San Pietro Vernotico è innanzitutto una pesante sconfitta politica. E’ una sconfitta sul piano delle alleanze, ma anche su quello della credibilità. E’ una sconfitta strutturale.
Far finta di nulla, tergiversare, o addirittura affidarsi alla speranza se non alla promozione degli inciampi altrui, per tentare di risalire la china, è l’unica cosa che non dovremmo fare.
Immobilismo e autoconservazione sono figlie di quella cultura e boria d’autosufficienza che ci hanno portato all’isolamento politico (nonostante quella arlecchina “porta girevole” che è stata in questi anni la Giunta comunale!) e a una crescente perdita di fiducia da parte dei cittadini.
Autoconservazione, o ventilati aggiustamenti di facciata a settembre, sono forieri di future più cocenti delusioni, e non denotano quel senso di responsabilità che solo gesti esemplari avrebbero dovuto, e dovrebbero, essere conseguenti ad una analisi serena e seria della sconfitta.
Occorre subito un inequivocabile segnale di cambiamento, non per additare capri espiatori, ma per cominciare a progettare un futuro diverso per il partito e per la città.
Non si tratta di andare quindi a una qualche semplice riorganizzazione, ma a una ricreazione di un modus operandi e di un diverso modo di fare politica, che ci faccia recuperare innanzitutto quel fondamento della politica che è la credibilità.
Ostinarsi a non riconoscere che ad amministrare oggi San Pietro ci sia comunque un pezzo di centro-sinistra (UDC-SEL-IdV), del quale noi PD avremmo dovuto essere il lievito e il motore coalizionale –come è accaduto esemplarmente a Mesagne! -, è quanto di più strategicamente sbagliato si possa concepire e fare! Rimuovere le radici di questa surreale situazione politica è tema non più rinviabile.
Pertanto, discontinuità politica e innovazione culturale sono a nostro avviso indispensabili, affinchè il PD si liberi –con il contributo di tutti- dai lacci della omologazione conformistica ad un “unico” modo di pensare e di agire, che da tempo continua a produrre esclusione ed esodi silenziosi, e non attrae energie significativamente fresche e nuove, che solo un “pensiero plurale” può invogliare. E occorre, nello stesso tempo, lavorare affinché il centrosinistra si liberi dalle divisioni che non permettono quel dialogo costruttivo, - sia pure da posizioni istituzionali di minoranza -, necessario per pervenire, in prospettiva, ad una sua naturale e necessaria ricomposizione unitaria.
Per quanto ci riguarda, ci sentiamo impegnati comunque e in ogni caso a perseguire questi obiettivi.
Primi firmatari:
Mariano Salvatore,
Musio Ernesto,
Manca Ermanno,
La Spada Tonino,
Marangio Davide,
Mariano Elisa,
Marangio Osvaldo,
Carella Claudio,
Cagnazzo Massimo,
Vadacca Giuseppe,
Verdura Giovanni.
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