Brindisi, 31/05/2010
Valentino (DeR): "PalaEventi, una scelta da rivedere"
Con la definitiva approvazione delle modifiche da apportare al Palapentassuglia da parte di tutti gli organi preposti finalmente la città ha la certezza di vedere giocare a Brindisi la “sua” squadra di basket meritatamente promossa in A1. Quella che sembrava fino a qualche settimana fa una “missione impossibile” si è cosi realizzata e va reso merito a chi si è impegnato in tal senso.
Quello che a questo punto ci chiediamo e che chiediamo alla classe politica (sia di maggioranza ed opposizione) ed cittadinanza tutta è se non sia opportuno un ripensamento sull’ingente spesa che andremo ad affrontare (circa 11 milioni di euro) per la costruenda cittadella dello Sport.
Tale richiesta parte dalle seguenti considerazioni:
1) L’idea del “Palaeventi” non era un punto qualificante del programma né del sindaco Mennitti né del candidato sindaco Brigante né degli altri 4 candidati alla massima carica cittadina per cui evidentemente non era avvertita da nessuno come una esigenza prioritaria per la città;
2) Di “Palaeventi” comincia a parlare il sindaco Mennitti poco prima di Pasqua 2010 allorchè i successi ottenuti dalla squadra di basket rendono altamente probabile la sua promozione in A1. Ad indirizzarlo verso questa scelta è altresì una straordinaria contingenza economica che vede il Comune recuperare dallo Stato 28 milioni di euro che “per distrazione” di qualche funzionario ci si erà dimenticati di esigere negli anni precedenti.
3) A spingere ulteriormente verso questa soluzione era anche il fatto che il “Palapentassuglia” a detta dei tecnici comunali non era assolutamente suscettibile di modifiche tecniche che consentissero di poterlo utilizzare anche per il campionato di serie A1.
4) La necessità di approvare il bilancio preventivo entro il 30 aprile 2010, il timore di inimicarsi le migliaia di tifosi entusiasti per la promozione in A1, la non percorribilità di altre soluzioni più economiche faceva si che il consiglio comunale deliberasse con maggioranza assoluta la opportunità di procedere alla costruzione del “Palaeventi”. Solo qualche giorno dopo si cominciava a parlare di soluzioni tecniche che avrebbero consentito di poter giocare la A1 al vecchio “Palapentassuglia” ed esattamente un mese dopo si apprende che con una spesa di circa 600.000 euro la A1 si può tranquillamente giocare anche nel vecchio palazzetto.
Alla luce di queste premesse, le cose su cui vorremmo si ragionasse con serenità e senza demagogia sono le seguenti:
a) Se si fosse appresa per tempo la notizia che il Palapentassuglia era utilizzabile per giocare la serie A1 con modifiche del costo di soli 600.000 euro, ci sarebbe ancora un consenso unanime del consiglio comunale sulla scelta del “Palaeventi”? Siamo sicuri di no ed è altresì probabile che oltre che dall’opposizione molti voti contrari sarebbero potuti venire anche dalle file della stessa maggioranza (ricordate la conferenza stampa degli 8 consiglieri di maggioranza contrari alla spesa per il Palaeventi poi rientrata?). A chi ci accusa di “ripensamento tardivo e di incoerenza” ricordiamo che nella conferenza stampa congiunta tenuta dal nostro gruppo consiliare insieme al PD prima del consiglio comunale ci dicemmo favorevoli al “Palaeventi” solo “se non fossero state percorribili soluzioni più economiche per la città”.
b) Dei 28 milioni di euro recuperati dal Comune solo 17 sono realmente non impegnati in altri capitoli di spesa per cui realmente spendibili. Può il nostro Comune impegnare i 2/3 del suo attivo di bilancio per una spesa a questo punto non prioritaria? Tra l’altro sia il vecchio che il nuovo palazzetto avranno delle spese di gestione non indifferenti (vigilanza, pulizie, elettricità, riscaldamento, manutenzione ordinaria e straordinaria) che dovranno essere moltiplicate per le due strutture e che si protrarranno negli anni.
c) Pur augurando al Basket Brindisi di vincere il campionato di A1 e di partecipare alle coppe europee ed internazionali è necessario mantenere i piedi per terra e convincersi che come succede nel calcio alle squadre del Bari e del Lecce anche la nostra squadra di basket in futuro potrebbe fare la spola tra i due massimi campionati per cui permane la incongruità della spesa da affrontare. Senza sponsor non si fa molta strada in nessuno sport e l’atteggiamento titubante dell’ENEL in merito a confermare a costi maggiori la sponsorizzazione la dice lunga sulla voglia di impegnarsi in tal senso. Non vorremmo tra l’altro pensare che questo atteggiamento possa rappresentare una forma di pressione psicologica in vista del prossimo rinnovo delle convenzioni energetiche perché sarebbe di cattivo gusto barattare maggiori quantitativi di carbone da utilizzare (quindi la salute dei cittadini) con una maggiore disponibilità ad investire nella sponsorizzazione
d) Le restrizioni che l’ultima finanziaria ha imposto ai comuni ci faranno ben presto trovare di fronte ad una drastica riduzione dei servizi sociali, del sostegno alla disoccupazione, alla scomparsa dei corsi universitari (cittadella della Ricerca e polo sanitario), dei progetti per la riqualificazione del verde pubblico (Cillarese e Cesare Braico). Ci saranno grossi problemi per manutenzione della viabilità cittadina e del patrimonio abitativo comunale, per la creazione di contenitori culturali per i giovani (ex-cinema Di Giulio), per una raccolta dei rifiuti urbani degna di una città civile, per la messa a norma degli attuali fatiscenti impianti sportivi, per la per riqualificazione della degradata costa nord ecc. Un giorno non lontano ci domanderemo da dove avremmo potuto prendere il denaro per soddisfare tutte queste esigenze. La risposta la lascio alla vostra immaginazione.
Dott. Salvatore Valentino -
Capogruppo “Democratici e Repubblicani”
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