Ostuni, 08/06/2010
Epifani (PD): "Salvate la scuola speciale dell'infanzia di Ostuni"
Un intervento urgente della Regione perché “il Ministero dell'Istruzione riveda la decisione di sopprimere la scuola speciale dell'infanzia dell’istituto ‘La Nostra Famiglia’ di Ostuni. È la richiesta del consigliere regionale PD Giovanni Epifani in un’interpellanza al presidente della Giunta, Nichi Vendola e all’assessore al diritto allo studio, Alba Sasso. Secondo il richiedente, “la convenzione che si sta redigendo per la scuola primaria” dovrebbe venire estesa alla scuola per l’infanzia, come in altre regioni.
“Sprovvista di apposita convenzione” è infatti la motivazione della soppressione, a far data dal 1 settembre 2010, comunicata dall’Ufficio scolastico regionale per la Puglia.
Epifani rileva che la scuola dell'infanzia non era riportata nelle convenzioni in scadenza in tutta Italia, ma “la sensibilità, la buona volontà e il riconoscimento dei diritti dei minori che sin dalla tenera età versano in situazioni di disagio per la complessità della patologia di cui sono affetti, non ha impedito al Veneto e alla Lombardia di riconoscere tale diritto e dedicare risorse anche a questo insegnamento”.
Nel garantire il diritto allo studio da parte dello Stato e degli enti locali, per il consigliere regionale PD vanno rimossi “tutti gli ostacoli per il reale ed effettivo esercizio e favorite le condizioni perché i cittadini in condizione di svantaggio possano usufruirne appieno”.
“Negli ultimi decenni – ricorda - la scuola ubicata nell'istituto ‘La Nostra Famiglia” ha permesso a bambini disabili, anche molto gravi, di poter associare, con minor disagio, il diritto all'istruzione con il diritto alla salute”.
Pertanto, il prezzo di scelte “meramente amministrative e frutto di decisioni politiche – secondo Epifani - graverebbe pesantemente non solo sui livelli occupazionali, ma anche e soprattutto sui bisogni di persone e famiglie fra le più deboli della nostra società”. Sarebbe sacrificata “l'unica sezione rimasta in tutta la Regione”, aggiungendo disagio al disagio di alunni ai quali verrebbe negata la garanzia del diritto allo studio.
COMUNICATO SERVIZIO STAMPA CONSIGLIO REGIONALE PUGLIESE
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