Brindisi, 11/06/2010

Incidente Sanofi Aventis, Associazioni: "nessun impianto è sicuro"

Ancora una volta Brindisi piange i suoi morti sul lavoro. Ancora una volta per cinque persone il diritto al lavoro non si è trasformato in diritto alla salute, diritto alla vita.
Noi non accusiamo nessuno, né puntiamo il dito contro qualcuno. La magistratura accerterà responsabilità e colpe, noi siamo vicini alle famiglie ingiustamente e duramente colpite.
Vogliamo però sottolineare come la sicurezza sul posto di lavoro e in genere quella tanto solennemente enunciata sulla sicurezza degli impianti viene smentita quasi quotidianamente e in modo drammatico ed è inutile fare una elencazione degli innumerevoli incidenti e dei tanti disastri.
La sicurezza non sembra essere il fattore principale che deve regolare il rapporto fra dipendente e azienda; troppe volte essa viene trascurata o minimizzata, subordinandola ad altri meno confessabili interessi.
E’ evidente come un impianto non sia mai intrinsecamente ed assolutamente sicuro. Le cautele e le precauzioni non saranno mai sufficienti; occorre quindi adoperarsi per limitare al massimo i possibili danni e porre in essere tutte le attenzioni atte a scongiurare anche il più improbabile degli incidenti.
Perché se succede, a pagare sono sempre e soltanto i lavoratori. Questo non deve più accadere, e la nostra manifestazione del prossimo 19 giugno tende a mettere in risalto anche l’esigenza che una comunità, come la nostra, che ha pagato un grosso tributo in termine di vittime sul lavoro e di devastazione ambientale, non intende più farlo.

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO:
Italia Nostra, Legambiente, WWF, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI, ACLI Ambiente, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Lipu, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente, Salute Pubblica

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