Mesagne, 22/06/2010
Camassa (Nuova Era) sullo scenario politico locale e nazionale
Nelle cronache politiche di questi giorni a livello nazionale si ipotizza un ritorno di fiamma tra l’UDC
e il PDL anche per l’effetto della trambusto interno al Popolo delle libertà, pare che fra i
traghettatori vi sia anche l’attuale commissario regionale pugliese uddiccino. Considerando, inoltre,
che poco più di tre mesi fa proprio in Puglia si è proceduto ad una contorta ed estenuante
evoluzione politica dell’unione centrista, tutto ciò ci sollecita, attraverso una attenta riflessione, ad
avviare un’azione più incisiva tesa a far scendere o riscendere "in campo" tutte quelle personalità
che hanno e possono dare un contributo professionale e valoriale alla politica territoriale.
Ogni giorno assistiamo, da più parti, a dichiarazioni e posizioni sempre più incoerenti,
demagogiche, faziose. La verità è che la politica è diventata ormai una questione di solo interesse
personale. Ognuno, a vari livelli, assume iniziative o si colloca nello schieramento e/o soggetto
politico che gli dà maggiore garanzia per tutelare i propri interessi. Altro che valori, ideologie,
coscienza.
L'unica eccezione forse oggi è rappresentata, a torto o a ragione, dalla Lega. Evidenzia e tutela, in
tutte le forme possibili, le problematiche e gli interessi diffusi di una ben definita area geografica
del Paese: il NORD
Noi nel 2008 avevamo creduto nel progetto politico dell'Unione di Centro, ovvero nel tentativo di
creare le condizioni di una “terza via” consapevoli e forti del convinzione che la legge elettorale
maggioritaria non imponesse necessariamente un bipolarismo (vedasi oggi il più volte citato
modello bipolare inglese).
Purtroppo si è tergiversato, nel tentativo di non scontentare nessuno, si è preferito inseguire
progetti alternativi spesso in contraddizione tra loro, si è proceduto ad “imbarcare” tutto e tutti
pensando che l’alternativa si faceva solo “raccattando” qualche numero sfuggito dalle maglie altrui.
Cosi si è costruito prima il “laboratorio” a cui abbiamo aderito con grande entusiasmo, ma è
questione di queste ore, risulta difficile coniugare culture e modi diversi di vedere lo stesso
problema ad esempio la presenza territoriale del colosso energetico nazionale. Infatti alla
manifestazione “contestata” di sabato scorso, a dar sostegno, c’era anche il Pd locale a
testimonianza di una cultura politica diversa da quella moderata rappresentata dal “Patron”
dell’assise provinciale. Sarà stato in preveggenza delle difficoltà di coniugazione culturale che
dopo il laboratorio si sono aperti i “forni” passando, infine per “l’attraversata solitaria”.
Di tutto di più.
Non si è capito o non si voluto capire che oggi, nell’era della comunicazione globale il nodo
cruciale non è nella definizione di piattaforme hardware cioè nel costruire sistemi materiali bensì
nel software ovvero quegli elementi che definiscono, caratterizzano un ambiente fisico. Tradotto
significa che in un sistema politico adeguato ai tempi non viene prima l’aggregazione del consenso
e poi la definizione delle strategie politiche bensì prima essere capace di “strutturarsi”
nell’individuare e rappresentare degli interessi diffusi o di pubblica utilità per poi chiedere il
consenso su di essi.
L'UDC, ancora oggi, nonostante i diversi tentativi vedasi ad esempio il convengo di TODI dello
scorso maggio, rimane nel limbo non ha deciso cosa fare. Dice una cosa ne fa un’altra.
Purtroppo nel panorama politico non vi sono alternative partitiche valide per sentirsi ampiamente
rappresentati sul base del modello Bottom-up.
Il PD farcito di tanta ipocrisia della serie “tanto fumo e niente arrosto”.
Il PDL è il luogo politico dall’equilibrio perfetto, si mettono in cantiere tante e tali azione di
cambiamento o di novità che al fine hanno l’effetto dell’annullamento reciproco tanto da fare
rimane il sistema inerte, immobilizzato.
Altre ipotesi ???
Sarà un paradosso ma proprio tale situazione impone, a tutte le personalità capaci con un
sistema valoriale ben definito e testimoniato che sappia coniugare un minimo di esperienza
con la freschezza di nuove idee, di mettersi a disposizione della collettività.
La Nostra associazione di carattere intercomunale, composta da gente impegnata nella società
civile, nel mondo delle professioni, della scuola, della ricerca, ecc., si rende conto, che rispetto
all’evoluzione dei modelli macro e micro economici e sociali, la partita che si sta giocando non
stabilisce semplicemente se vince questa o quella squadra.
In gioco c’è, il presente e sopratutto il Nostro futuro, dei nostri figli e nipoti. Oggi più che mai
bisogna voltare pagina, è necessario, un contributo di tutti anche se modesto, ma ricco e
significativo di contenuti e di coerenza con i propri valori.
Bisogna far emergere sempre più una cultura del cambiamento capace di sollecitare le coscienze
dei tanti uomini, donne e giovani che si sono disaffezionanti e di conseguenza, allontanati dalla
politica. Come l’amico Giuseppe Salonna, giusto per citarne uno con cui abbiamo condiviso un
ruolo attivo nella fase di nascita del progetto politico dell'Unione di Centro in terra di Brindisi che,
oggi, ci vede come spettatori estranei.
Il suo ultimo intervento pubblico ci ha dato l'illusione e la speranza di un suo ritorno, Noi lo
sollecitiamo, così come sollecitiamo tanti altri Amici che siamo sicuri pensano come Noi.
Mettiamoci insieme, costituiamo, un movimento politico ampio di carattere provinciale, ma non
possiamo rimanere in silenzio.
Angelo Camassa
(Portavoce associazione Nova Era)
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