Brindisi, 23/06/2010
Confindustria: la relazione del Presidente Marinò all'Assemblea Genarale
Si è svolta oggi l’Assemblea Generale di Confindustria Brindisi.
Di seguito riportiamo integralmente la relazione del Presidente, Giuseppe Marinò, proposta alle aziende associate.
Cari Colleghi imprenditori grazie per essere intervenuti, la vostra presenza dimostra l’interesse, lo spirito di partecipazione con cui vivete questo incontro, che costituisce un momento importante per portare alla Vostra attenzione non solo il conto economico dell’Associazione, ma anche per tracciare un bilancio delle attività svolte e delineare le linee-guida di strategia ed azioni future.
Innanzi tutto, vorrei ringraziare sentitamente i Colleghi del Consiglio Direttivo e della Giunta, i quali non hanno mai fatto mancare collaborazione, suggerimenti, proposte e, perché no, critiche costruttive, in una fase particolarmente difficile e delicata quale quella che stanno vivendo negli ultimi tempi.
Provo anche sentimenti di sincera gratitudine per tanti Colleghi di imprese associate, dai quali ho ricevuto spessissimo stimoli e dei quali ho raccolto esigenze e problematiche, sforzandomi al massimo delle mie capacità di individuare risposte concrete e soluzioni.
Come tutti sappiamo, troppo tempo il nostro sistema socio-economico versa in condizioni critiche, sia per ragioni esogene, attinenti alla congiuntura economica internazionale e nazionale, sia per una serie di questioni di carattere locale. Purtroppo abbiamo registrato e continuiamo a registrare momenti molto difficili, con svariate situazioni di crisi aziendali, che determinano il continuo ricorso agli ammortizzatori sociali o, peggio ancora, ad espulsioni dal mondo del lavoro di numerosi occupati.
E così, in aggiunta al depauperamento di risorse per la tristemente nota “fuga dei cervelli” (valutata in circa 300.000 euro complessivi per ogni laureato), si aggiunge anche quello per la fuoriuscita di dipendenti dal processo produttivo.
Collaboratori che, giova ricordarlo, rappresentano il patrimonio più importante di ciascuna delle nostre aziende, per i livelli di professionalità e competenze acquisite e per la inestimabile conoscenza dei processi produttivi. Tutto questo spesso accade nella totale indifferenza, con la ricerca spesso e volentieri della notizia del giorno, per celebrare una nuova situazione di fallimento, identica nei contenuti a quella del giorno precedente, della settimana precedente, del mese precedente, dell’anno precedente. Insomma, uguale a quelle che ricorrono da noi nel corso degli ultimi anni.
Ritornando al discorso della preoccupante situazione socio-economica della provincia di Brindisi, ritengo superfluo snocciolare dati statistici, con un trend peggiorativo in materia di tasso di disoccupazione e di classifica fra le province italiane sulla base degli indici sintetici di sviluppo.
L’arida esposizione delle cifre non darà in ogni caso che una pallida idea del dramma vissuto quotidianamente da tante nostre imprese e da tantissimi giovani e meno giovani e dalle loro rispettive famiglie, che di fronte all’impossibilità di sbocchi occupazionali - anche per i più qualificati – nel passato sceglievano la strada dell’emigrazione. Anche questo annoso, ma inevitabile, fenomeno - proprio della storica questione meridionale - oggi non è più così facile, perchè non c’è lavoro neppure al Nord.
Noi stiamo vivendo una vera a propria emergenza occupazionale, che va affrontata con logiche e comportamenti appunto da emergenza, nell’ottica di attivare con forza e determinazione strategie di sviluppo a 360 gradi.
Come già detto in precedenti circostanze, la parola “sviluppo” è da noi abusata. I convegni, seminari, tavole rotonde, dibattiti, discussioni sui nuovi modelli di sviluppo nel nostro territorio sono tantissimi. Ma non è di “sviluppo “parlato” che c’è bisogno, bensì di sviluppo “realizzato”.
Purtroppo non è con gli slogan, tipo “occorre un nuovo modello di sviluppo”, che cresce l’economia.
Nessuno è in possesso della ricetta che garantisce i risultati né tanto meno della bacchetta magica.
Noi siamo convinti che Brindisi ha i suoi punti di forza nelle sue tradizionali eccellenze industriali (chimica, chimico-farmaceutica, gomma e plastica, aeronautica ed energia), che vanno valorizzate al massimo, unitamente a quelle del settore nautico, del turismo e della ricerca ed innovazione tecnologica.
Occorre, quindi, agire con la massima determinazione a 360 gradi senza trascurare nessuna di queste opportunità. In tal senso abbiamo orientato costantemente l’azione di Confindustria Brindisi.
Cari colleghi, nell’Assemblea dello scorso anno, la mia prima assemblea in veste di Presidente, ho portato alla Vostra attenzione le mie linee programmatiche.
Ritengo la circostanza odierna importante per tracciare un bilancio delle iniziative e delle azioni attivate in questo lasso di tempo.
- Struttura Organizzativa interna:
come a Voi noto, nell’ultimo scorcio del 2009 è stata varata dal nostro Consiglio Direttivo la nuova struttura organizzativa di Confindustria Brindisi, impostata su criteri di partecipazione, integrazione fra le varie funzioni e valorizzazione delle nostre risorse umane, in modo anche da ampliare la gamma dei servizi associativi.
Il periodo intercorso dall’avvio del nuovo assetto organizzativo ad oggi mi consente una valutazione senza dubbio positiva e vorrei esprimere un giudizio di apprezzamento per l’impiego e la professionalità costantemente dimostra dal Direttore e da tutti i funzionari e collaboratori.
Oltre alla valutazione del Presidente, credo che sia molto importante la Vostra valutazione e percezione come Associati.
Come evidenziatovi lo scorso anno, abbiamo proseguito nell’azione di marketing associativo, non solo allo scopo di fare aderire nuove imprese alla nostra Organizzazione, ma anche realizzando quanto più possibile contatti diretti con le aziende associate, anche visitandole direttamente ed ascoltando e recependo sul campo i loro problemi e supportandole nell’individuazione di possibili soluzioni.
Per quanto riguarda i nuovi associati, mi fa piacere sottolineare
che in questa prima metà del corrente anno abbiamo registrato
n. 13 nuove adesioni, così articolate:
• n. 4 Sezione Metalmeccanica
• n. 4 Sezione Terziario
• n. 2 Sezione Nautica
• n. 1 Sezione Alimentare
• n. 1 Sezione Turismo- Varie
• n. 1 Sezione Trasporto
per un totale complessivo di n. 262 addetti.
Giuseppe Marinò
Fonte: COMUNICATO STAMPA CONFINDUSTRIA BRINDISI
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